A distanza di un anno dal precedente Uno Bianca, Bologna Violenta torna con un nuovo lavoro che segna un sostanziale cambiamento rispetto a quanto fatto fino ad ora. L’esigenza di lasciarsi alle spalle la pesantezza di un album ispirato alla cronaca nera e la voglia di tornare a fare musica per la gioia delle orecchie altrui (realizzata nelle sue forme più estreme, ma allo stesso tempo ispirata ai grandi classici del passato) hanno fatto nascere la Sinfonia n. 1 in Fa-stidio Maggiore op. 35, una raccolta di quattro pezzi scritti da Nicola Manzan con la collaborazione di Alessandro Vagnoni (batterista e produttore di Dark Lunacy ed Infernal Poetry). Non era mai capitato in precedenza che Nicola venisse affiancato da un altro musicista in fase di scrittura e questo ha portato a risultati quasi inaspettati: la cifra stilistica non viene stravolta, ma viene semmai sostenuta in maniera decisiva da linee di batteria scritte e registrate da una persona in carne ed ossa, cosa che rende i pezzi, se possibile, ancora più estremi. A completare il tutto spicca la partecipazione di Marco Coslovich (The Secret) che ha scritto e registrato le parti vocali di Allegro per modo di dire. Dopo dieci anni di dischi e tour, il progetto ha un nuovo inizio in cui la componente umana comincia a farsi largo tra la tecnologia e le macchine, con risultati di gran lunga più devastanti dei precedenti.
Dopo un silenzio discografico di quasi due anni i Dogs for Breakfast ritornano in studio e lo fanno riversando sul nastro rabbia e dolore a palate! Muhos e Gadea ne sono il prodotto eloquente generato da una ricerca continua di risposte alla bassezza della vita quotidiana, risposte che portano con esse aloni di disagio e scenari desolati e desolanti. Quasi 14 minuti di spiazzante violenza sonora coadiuvata da un suono pieno, maturo, ruvido, ricercato e ritrovato dopo il precedente The Sun Left These Places. Un ritorno atteso e celebrato con un’uscita che sa di sorpresa, di regalo a chi in questi anni ha voluto credere nel progetto. Un ritorno che arricchisce repertorio ed esperienze discografiche, un crocevia importante per la crescita, non solo sonora, ma anche in termini di scrittura. Una composizione più lineare e matura rovescia sull’ascoltatore tutta l’insana violenza della produzione con maggior efficacia.
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