«

»

giu 22

Ajar – Ajar

189Il quartetto napoletano Ajar si presenta con un disco d’esordio che attira l´attenzione, al di là dell´ormai consueto jazz di marca mediterranea. Ci mettono tanto di loro gettando uno sguardo dal sole della loro patria alle realtà di oltre frontiera, questa volta non verso l’Africa ma verso il Nord dell´Europa. È infatti evidente la loro scelta di atmosfere che hanno reso famosa la casa discografica ECM negli anni, ai tempi spesso con musicisti che provenivano dall´area scandinava, dalla Germania e in parte dagli USA, adeguandosi alla scelta estetica del produttore. E tuttavia il quartetto ci mette tanto di suo per darsi un´identità precisa, una personalità prorompente che emerge dalle esecuzioni, per lo più del pianista Luigi Esposito, e dalle esecuzioni in cui la tromba di Charles Ferris, californiano di origine, ha un forte ruolo. A completare la band ci sono Umberto Lepore al contrabbasso e Marco Castaldo alla batteria, Davide Maria Viola al violoncello è l´ospite. Fin dall´inizio, Song for Eddy con gli interventi minimalisti del piano e del contrabbasso si disegna un´atmosfera in cui si lascia spazio per riflessioni, poesie, sogni, uno spazio subito occupato dalla tromba con molto garbo, un momento da cui procede un´esecuzione raffinata, elegante, ma allo stesso tempo priva di effetti artificiosi. È il loro modo di esprimersi, una musica che viene dalle loro emozioni, espressa elegantemente su una supeficie sotto la quale scorrono dei sentimenti reali. Impro 1 è un´improvvisazione collettiva in cui sorpredentemente ci si avvicina alla radicalità improvvisativa, fino a che esce il tema espresso dal pianoforte, un ostinato che sfuma verso il terzo brano, Riccardo, una composizione dal ritmo sudamericano ispirata da un chitarrista argentino che allietava le serate di Esposito in un locale della sua città. Qui è presente l´ospite al violoncello, una voce sognante che evoca il tango. i ritmi sghembi di Vijay – Ajar sono dedicati al pianista Vijay Iyer, un brano lento, senza ossessioni nevrotiche, di una bellezza che si disvela passo dopo passo. Il disco si sviluppa così, rivelando un’estetica propria ed un suono collettivo ispirato. September Blue è un altro brano che si fa seguire con attenzione, in grado di rapire l’ascoltatore, di comunicargli qualcosa in modo minimalista, con la tromba che interviene brevemente a distillare l’essenza della musica. Il lungo Illusione, sono ben dieci minuti, è una prova di forza del gruppo, su ritmi più sostenuti, ma ancora fedeli a sé stessi ed all’estetica scelta. Si arriva alla fine con la voglia di fare ripartire l’ascolto di un disco che mette insieme con successo e personalità le diverse anime del jazz europeo.

Genere: jazz
Label: Dodicilune Records
Anno 2015

Tracklist

01. Song for Eddy
02. Impro 1
03. Riccardo
04. Vijay – Ajar
05. September Blue
06. Zizou
07. Impro 2
08. Illusione
09. Prima e Dopo

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato!

Puoi usare i seguenti tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>