L’abbiamo tenuto in serbo per l’estate, ma ormai è arrivato il tempo di danzare con Viga. Il secondo album dei Mandrake è uscito nel gennaio 2015 per Riff records. La band livornese di Giorgio Mannucci dopo l’ottimo esordio del 2012 con Zarastro continua a muoversi sul solco di una tradizione indie-folk, inserendo numerosi elementi pop e alcune arie di chiara ispirazione classica: l’iniziale Tales of wizard ce ne dà ampi assaggi, accompagnandoci verso atmosfere sognanti o decadenti, degne di Jonathan Strange e Mr. Norrell. La tentazione pop è dietro l’angolo e ci aspetta con la successiva Mom & Dad. Two young lovers è senz’altro il pezzo più interessante del disco: non solo per la preziosa partecipazione di Lisa Papineau (Air, M83), capace di emozionare a fondo, ma anche per la perfezione della costruzione e di germoglianti melodie (deliziosi i fiati). I ritmi si affacciano timidamente in The madam (dando una maggiore colorazione al disco: sembra quasi di ascoltare una versione primordiale dei Gomez, senz’altro nella parte vocale) e ancor di più in Skeletons, dove a fare da numi tutelari sembrano essere i Libertines. Con Something to die for ci si rituffa nel placido mare della tradizione classica anche se nella parte finale sembrano affiorare gli Smashing Pumpkins. Nel finale del disco, menzione particolare per The end of the world, con la partecipazione del Sinfonico Honolulu (unica orchestra italiana di ukulele) e qualche spruzzo di Strokes nell’assolo; e San Francisco, capace di ricreare l’atmosfera di maestosa foschia conclusiva della meravigliosa baia. Grazie Viga per averci riportato fin qui.
Label: Riff Records
Anno: 2015
Genere: Pop, Folk, Indie
Tracklist:
1. Tales of wizard
2. Mom & Dad
3. Two young lovers
4. The madam
5. Skeletons
6. Something to die for
7. Tuscan moon
8. The end of the world
9. Scan your eyes
10. Ghost in me
11. San Francisco
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