Da un po’ di giorni si vociferava riguardo al soldout della data di Paolo Nutini supportato da Levante, ed in effetti già alla ricerca di un parcheggio intravedo gruppetti di gente che si aggirano per Ferrara in occasione del concerto; li riconosci perchè ci sono pochi maschi e tante ragazze, tutti vestiti nella maniera più leggera possibile perchè in questo venerdì 17 l’unica sfiga riguarda la temperatura. Ad ogni modo parcheggio abbastanza agevolmente, mi concedo una pizza al volo e mi dirigo con fidanzata nei pressi di Piazza Castello. Ferrara è viva d’estate, e contemporaneamente in questo weekend ospita anche la Tenzone Aurea, manifestazione storica di sbandieratori e musici, ed infatti nel tragitto dalla pizzeria a Piazza Castello due sono le code, quella composta dai tanti ragazzi che partecipano a questa manifestazione (ragazzi che non invidio poichè vestiti con abiti medioevali di lana e velluto) e la coda per gli ingressi al concerto, coda che scorre abbastanza agevolmente ma che mi impedisce di godermi dall’interno i primi due brani di Levante, che inizia puntuale alle nove meno un quarto. La convessa pavimentazione sampietrinata è già occupata per i tre quarti da un sacco di gente, mentre sul palco si esibisce questa signorina con la sua chitarra: nella mio excursus di vita universitaria torinese non l’ho mai notata dietro al bancone della Drogheria (noto locale del capoluogo piemontese), ma mi fa sorridere che ci siano queste storie di baristi o camerieri che diventano un po’ “popstar”; d’altronde anche noi ferraresi ne abbiamo uno in casa, ovvero Le Luci Della Centrale Elettrica… ma per una serie di ragioni piuttosto comprensibili, preferisco Levante, che in questa occasione riesce a portarsi a casa parecchi applausi grazie alla sua semplicità e alla sua voce pulita: è emozionata, ma si vede che ha già preso confidenza con la dimensione live, scherza un po’ sulla temperatura e, quando rientrano un po’ di basse frequenze nella sua chitarra, non si abbatte e fa forza sulla sua voce, che mi ricorda un po’ una Carmen Consoli più gradevole, con testi meno sfronzolosi. Il sole è già sceso sulla piazza, ma la temperatura è ancora da febbre gialla, e la gente continua ad affluire; inganno l’attesa del cambio palco bevendo una birra e sudandola qualche secondo dopo, respirando odori di umanità, marijuana ed autan, ed ecco che anch’egli puntuale sulla tabella di marcia, il buon Nutini insieme ad una band piuttosto numerosa, fa il suo ingresso sul palco. L’incipt è notevole, carico di influenze funk che scaldano di qualche grado oltre la già fastidiosa temperatura il pubblico ululante di fanciulle. Paolo è a suo agio, si trova bene e i primi brani filano lisci e coinvolgono anche chi vi scrive che in fondo in fondo non conosce poi così bene la sua discografia; ciononostante, mi accorgo che i brani che il mio orecchio coglie come noti, sono leggermente rivisitati, comunque gradevolissimi e forse più adatti al contesto live: l’esempio più lampante è la combo tra Jenny Don’t Be Nasty e quell’accenno di New Shoes che inganna un po’ tutti. Durante le due ore scarse, la scaletta alterna momenti più briosi ad altri più intimi e sentiti, un concerto che fila liscio come l’olio e si siede forse solo un po’ nella parte centrale: probabilmente mi aspettavo una performance un po’ più frizzante, soprattutto nel rapporto con il pubblico a fronte anche di voci di corridoio che vogliono che il buon Paolo, abbia trascorso la serata precedente ad abbirrazzarsi e far amicizia con i ferraresi nei locali del centro, poco distanti dal luogo del concerto. Infatti in uno dei pochi momenti in cui si prende una pausa per raccontarsi, ringrazia proprio i ragazzi incontrati la sera prima e dice di essersi sentito accolto e benvenuto; sono passati infatti 5 anni esatti dalla sua precedente esibizione a Ferrara Sotto Le Stelle, ed ho trovato un Nutini più concreto soprattutto nella voce, splendida e ben misurata nell’alternare sfumature blues (con quella sua peculiarità nell’essere un po’ roca) ed al tempo stesso un pò pop nelle parti più melodiche (da segnalare anche il tributo a Buscaglione con Guarda Che Luna poco prima della chiusura con Last Request, entrambe suonate alla maniera di Levante ovvero con voce e chitarra). Un gran bel live, soprattutto per i suoi fan, ma devo dire anche per chi come me lo conosce un po’ meno, un live di un artista semplice ma non per questo frivolo, un live equilibrato e non sfrazoso, una data scaramanticamente ben riuscita; chissà se tra altri cinque anni, il 17 luglio sarà ancora di venerdì (ho controllato e pare di sì, anche se nel 2010 era però un sabato), perchè sarebbe un ottimo pretesto per ospitare nuovamente Nutini a Ferrara Sotto Le Stelle, e fare due birre e quattro chiacchere con lui la sera prima.
Grazie come sempre a Sara Tosi per le splendide foto.
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