Avrebbero dovuto pubblicarlo in questi giorni il loro nuovo album i Public Service Broadcasting, in perfetta coincidenza con le foto di Plutone e le notizie dalla profonda galassia dove pare che qualche pianeta che abbia caratteristiche simili alla Terra ci sia. Pur non avendo visioni profetiche, il duo inglese ha però prodotto un disco a dir poco eccezionale. The Race for space è un perfetto concept album in cui gli elogi già attribuiti per il debutto Inform – Educate – Entertain del 2013 si possono moltiplicare verso l’infinito. Rimasti evidentemente prigionieri di Moon Safari, i PSB effettuano un recupero di materiale sonoro d’archivio della corsa allo spazio tra USA e URSS, mescolandolo sapientemente con le loro sonorità elettroniche e creando una miscela futuristicamente retrò. L’omonimo intro messianico è corale, mentre già in Sputnik le sonorità si fanno più trance e gli Orbital sono giustamente dietro l’angolo. Il singolo Gagarin ha sonorità più funk e l’utilizzo della chitarra rende l’ambiente più rock, come nella finale Go!, dove echi dei Daft Punk si riverberano solitari nello spazio profondo. In alcuni episodi le atmosfere si fanno più ambient (Fire in the cockpit, Tomorrow), in altri gli arrangiamenti avrebbero fatto felici gli Offlaga Disco Pax, come in E.V.A. dove la parte iniziale sarebbe stata un path perfetto per le declamazioni di Max Collini. Emozionante The other side, dove il duo riesce a dosare sapientemente suoni e registrazioni, e dove i silenzi sono carichi di attesa, prima del fenomenale allunaggio di Go!. Un disco capace di recuperare i sogni e le fantasie di un’epoca in cui lo spazio era ancora in grado di suscitare emozioni.
Label: Test Card Recording
Anno: 2015
Genere: electro
Tracklist:
1.The race for space
2.Sputnik
3.Gagarin
4.Fire in the cockpit
5.E.V.A.
6.The other side
7.Valentina featuring smoking fairies
8.Go!
9.Tomorrow
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