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ott 06

Mad Chickens – L’impronta indelebile delle farfalle

Mad Chickens

Era verso fine agosto, quando le spiaggie iniziano a diventare anonime e l’estate prepara le valigie per lasciare il posto ad un limbo climatico chiamato autunno. Periodo in cui la gente si sveglia dall’euforia estiva, le attività riprendono e le città iniziano ad animarsi in vista del riflusso. Una farfalla, prima di scomparire, si posò sul mio balcone parlandomi di uno strano triangolo Avezzano-Londra-Roma ed accennandomi alle Mad Chickens. Era proprio arrivato il momento di indagare.

  • Una volta volate via, dove vanno le farfalle?

Non pensiamo che ci sia un luogo definito, volano via semplicemente lasciando un’impronta indelebile.

  • E’veramente sorprendente vedere quanto c’è voluto per vedere finalmente pubblicato il vostro EP d’esordio. Quanto è difficile fare musica in Italia?

E’ molto difficile… Soprattutto se non esci da amici e talent show vari!! Banale a dirsi, purtroppo trovare locali dove sia possibile suonare i propri inediti e ascoltare qualcosa di nuovo è un’ impresa titanica, e questo, ahimé, è vero tanto in provincia quanto nelle grandi città. Trovare poi qualcuno che creda nella tua musica e abbia voglia di investire sulle tue idee è ancora peggio. Tutti i gruppi underground sanno cosa significhi macinare Km per suonare gratis davanti a 20 persone, tutti i gruppi underground sanno cosa significhi spedire decine di demo che non verranno neanche ascoltate… C’è una sottile vena di masochismo in tutto ciò, ma è solo grazie a questo se qualcosa comunque si muove, no?

  • La vostra composizione non può che ricordare un fenomeno come quello delle grunge bands tutte al femminile come Hole o L7. Quanto è importante per voi questa componente sessuale (o sensuale)?

Escludiamo momentaneamente il nostro Nicola, l’attuale batterista del gruppo, perché nonostante il suo nome finisca con la “a” è un bravo maschietto… A noi non interessa sprecare la nostra femminilità per fare musica. Siamo tre ragazze totalmente diverse, schive ed appassionate. Tre stili differenti, ma senza voglia di poserismi infami, ciò che mettiamo addosso è perché piace a noi… E se proprio a chi davvero teniamo!! La femminilità è nelle note delle nostre canzoni… Semmai l’essere donne a volte ci ostacola nei pregiudizi di chi ci guarda e ci pensa incapaci di poter avere in mano un basso e una chitarra… Quindi se dobbiamo esporci è solo per far vedere che, con tutti i nostri limiti, siamo profondamente innamorate di ciò che facciamo e dei nostri pezzi.

  • Con uno sguardo al presente, o al futuro, guardandovi attorno, e con chiaro riferimento al vostro genere musicale, riuscite a individuare bands o movimenti musicali degni di attenzione e da cui traete ispirazione?

Ora come ora c’è un bel movimento in Inghilterra, lì si vive la musica in maniera del tutto differente. C’è una band emergente molto particolare, gli Scum, che (scrive Valeria) sto ascoltando in questi giorni, e poi anche gli  XX. Tutte band con sonorità che viaggiano dal passato al futuro.

  • Per chi proviene dalla provincia italiana è quasi sempre fondamentale il palco, il concerto, il contatto con il pubblico. Che rapporto avete con la dimensione live?

Abbiamo suonato soprattutto fuori dalla nostra provincia e ci siamo trovate sempre bene,il nostro rapporto con il pubblico… Ehm, diciamo che siamo quattro persone riservate quindi preferiamo più suonare che parlare, ma semplicemente per una questione caratteriale… Effettivamente non siamo affatto divertenti. Lo diciamo sempre, we are MAD, we are not funny!

  • Il passo successivo del vostro progetto musicale è il nuovo album, registrato da poco presso lo Studio Wax di Roma. Potete darci qualche anticipazione?

Il nuovo album si chiamera’ Kill, Hermit! Abbiamo iniziato a lavorarci su nel 2008, finendo il tutto quest’estate. È un album molto cupo dalle sonorità acquose. Volevamo ottenere un suono il più possibile reale e per questo motivo abbiamo deciso di immergerci nell’analogico. Ci saranno molte novità, come ad esempio l’entrata di nuovi strumenti rispetto alla formula che utilizzammo per l’Ep precedente “Goodbye Butterfly”. È un disco meno urlato e molto più “soporifero”, eccetto sprazzi di brit pop in qualche pezzo. Crediamo sia l’album che più ci rispecchi e oltretutto ogni canzone è differente dall’altra… Speriamo vi piaccia e soprattutto che vi faccia viaggiare molto…

  • E soprattutto, bisognerà attendere altri 6 anni prima di vederlo pubblicato?

Uscira’ nel 2012 e ci auguriamo che massimo per febbraio vedra’ la luce. Vi ringraziamo tantissimo per averci dato questo spazio che per noi è molto importante, affinché possano conoscerci il più possibile…Inoltre vogliamo ringraziare la nostra etichetta discografica Lady Music Records, nella persona di Leandro Partenza, nostro amico e produttore, e Alessio e Fabio dello Studio Wax.

Ed è da allora che le farfalle mi accompagnano quotidianamente. Di ogni colore e forma, per uno strano scherzo del destino continuo a vederle ad ogni angolo e mi stupisco del fatto che prima non si facessero vedere. Sarò cambiato io o forse loro, cambieranno anche le Mad Chickens, tutto cambia a questo mondo. Soggetto ad una metamorfosi costante e quotidiana.

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