A soli 22 anni, ma già con una lunga gavetta alle spalle, Lùisa ha intrecciato la sua strada con l’etichetta Nettwerk: Never Own, coprodotto con Filippo Chimenti, è espressione della volontà dell’artista tedesca, originaria di Amburgo, di creare un suono che sia soltanto suo, senza orpelli di produzione o ingerenze di major.
Dotata di un timbro vocale riconoscibile e magnetico, Lùisa veste le sue composizioni di un folk rock che ricorda Wallis Bird e che, alla lunga, soffre un po’ di monotonia: Down, ad esempio, è un bel brano ma, posto alla fine della scaletta, è difficilmente riconoscibile rispetto a ciò che lo precede. Tralasciando le non riuscitissime incursioni nel francese (L’hiver en julliet) e nell’italiano (All’inizio suona come Elisa), Never Own riserva, però, più di una sorpresa: l’iniziale Under the Wild Skies è un profondo e toccante folk rock che vive di echi lontani e di un’interpretazione vocale vicina a quella di Adele in Rolling In The Deep; il singolo Belong lambisce i territori di Ani Di Franco; la sospesa Vision che si apre nel finale a un tappeto di synths e al mantra “Oh, I long for a new life” è il cuore dell’album, insieme all’acustica e coheniana Mothertree. In questo acquerello di tinte folk non poteva mancare anche un richiamo a Kate Bush (ILJ), ma ciò che permette a Lùisa di emergere è il modo di interpretare ogni suo brano con una convinzione e un’unicità rare (Lover): pur se il contesto sonoro non è ancora originalissimo, Never Own è una buona prova del talento di un’artista ancora giovanissima e di ottime promesse.
Label: Nettwerk
Anno: 2015
Genere: folk, folk rock
Track list
1. Under the Wild Skies
2. Belong
3. Vision
4. ILJ
5. Wouldn’t Mind
6. L’hiver en juilliet
7. Lover
8. More
9. Winterbird
10. Down
11. Mothertree
12. All’inizio
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