Mancano persino i titoli per questa suite dedicata al compositore brasiliano Heitor Villa Lobos, dieci parti contrassegnate soltanto dai minuti sulla copertina, ma la musica, splendida, a quanto pare non ha bisogno di essere chiamata per nome. La frequentazione delle sue composizioni da parte di Ivo Perelman, sassofonista tenore suo conterraneo ed ora attivo a New York, è stata una costante della sua formazione musicale da ragazzo, un’eredità che solo ora ha mostrato i suoi frutti in un gruppo piuttosto insolito, quello insieme a Mat Maneri e Tanya Kalmanovitch ambedue interpreti della viola. Il trio è nato casualmente, una situazione improvvisata come la musica, ciò nonostante Perelman conosca da tempo Maneri, con cui ha inciso un album in duo. Da lí e dalla frequentazione con la musica per archi che risale alla giovinezza e da cui è arrivata la notevole Alexander Suite, incisione del 1998, è spuntata l´idea di un inedito trio insieme a due violisti. Ambedue sono piuttosto noti nell’ambito di quella che è l´avanguardia contemporanea e così l’incontro funziona senza attriti di sorta. La musica è improvvisata all´istante in studio e pensata come un tributo a Villa Lobos ma senza le sue composizioni. Nonostante la proposta sembri insolita ad un primo sguardo, l’ascolto leva ogni dubbio. Nei vari momenti della suite Perelman sa portare il suo strumento nella dimensione giusta, ora sfruttandone la parte bassa a fare la parte di un ipotetico fagotto o violoncello (strumento giá frequentato in passato), ora con dei fischi d´ancia nella parte superiore del registro, controllati con padronanza, così da sembrare un violino. L’empatia con le corde dei due strumenti ad arco fa sì che anche lui sembri uno strumento della stessa famiglia. Ci sono momenti notevoli in cui si richiede attenzione per scoprire questo gioco di mimesi fra i tre, compatti e decisi sulla direzione da prendere, senza alcun spartito che li possa limitare nello sfogo della loro creatività e fantasia. Le liner notes sono di Neil Tesser e Tanya Kalimanovitch, vale la pena di leggerle cosí da avere chiari tutti i retroscena dietro questo lavoro, un omaggio di Perelman al suo famoso conterraneo ed un pezzo di musica contemporanea che ha un aspetto ed un impatto inusitato. Da ascoltare senza pregiudizi di sorta, in fondo dalla musica oltre all’emozione ci si può aspettare anche l’aspetto sorpresa.
Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno 2015
Tracklist
01.
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03.
04.
05.
06.
07.
08.
09.
10.
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