Il trio intorno a Ferdinando D’Urso si è dato il nome di I Giganti della Montagna, da un’opera incompleta del narratore siciliano Luigi Pirandello. Qui è al sax alto ed al sax baritono, insieme al pianista Lorenzo Paesani ed al violoncello di Federico Sconosciuto. il loro percorso è sulle vie di una Thrid Stream, la corrente propagata ormai tanti anni fa da Gunther Schuller, e cioè la fusione di classica e jazz, di improvvisazione e scrittura. I tre si ritrovano in dialogo serrato in cui le loro radici e la formazione classica vengono fuori in un contesto di improvvisazione, di dialogo proficuo alla ricerca, in modi e toni cameristici, di qualcosa di nuovo. C’è un ospite importante, Stefano Maltese, al saxello, al flauto ed al clarinetto. basso. Ormai è un veterano dell’improvvisazione e dell’avanguardia, con progetti documentati fra l´altro su Soul Note e Splasc(h) insieme ad altri corifei del genere. La sua partecipazione risulta come un lievito in sala d’incisione. I musicisti hanno qualcosa da dirsi, il dialogo fra le parti funziona, la scrittura fa da coagulante, quasi un punto fisso che riporta i musicisti ad un luogo comune, da cui ripartire per una libertà che si esprime in modo sottile, pacato. Non c’è la rabbia del free, ma neanche quella follia che è in grado di esprimere un Roscoe Mitchell nei suoi interventi ai sassofoni. Qui è tutto cameristico, a volte soffuso, raretatto, puntillistico, un dialogo in cui c’è rispetto fra le parti e si pone attenzione al bel suono, ad esempio il violoncello di Sconosciuto su La otra desnudez, accompagnato dal pianoforte, un intervento in cui l´archetto mostra un’inquietudine che presto si trasmette al flauto di Maltese in punta di piedi, fino al tema finale in cui i fiati sono all´unisono. L’uso del multistrumentismo dà colore all´album, molto bello è Warlus Dance in cui clarinetto basso e sax baritono eseguono un unisono su cui il pianoforte trova un via per improvvisare in proprio. È uno dei momenti migliori dell´album, in cui il successivo dialogo con il violoncello mostra che la Thrid Stream è un concetto ancora vivo e vivace, quando a praticarlo sono dei musicisti che credono in questo tipo di espressione, che sia orchestrale o, come qui, di tipo cameristico.
Genere: avanguardia
Label: Slam Productions
Anno 2015
Tracklist
01. Ad ali spiegate (la penultima fine del mondo)
02. Morse
03. Echi
04. Di-Versi
05. La otra desnudez
06. Warlus Dance
07. Divergenze
08. Batter d’ali
09. W.W.
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