Dite addio alla Ellie Goulding che conoscevate: l’avvisaglia si era già presentata con Burn, cacofonica hit planetaria, e con la melensa – riproposta anche nel nuovo Delirium – ballatona Love Me Like You Do, tratta dal blockbuster Cinquanta sfumature di grigio. La tanto temuta svolta superpop è avvenuta, e nel peggiore dei modi: chiamati alla sua corte gli onnipresenti Max Martin, Greg Kurstin (alle prese anche con la crisi di idee di Sia) e Ryan Tedder, Ellie è diventata una delle tante, anzi una delle meno ispirate. Delirium è talmente brutto e sbiadito che, in confronto, Revival di Selena Gomez e, addirittura, Confident di Demi Lovato – giusto per citare due uscite discografiche recenti – sembrano due album di Fiona Apple: dove è finita la voce che interpretava angelicamente brani come Joy e Explosions? Persa tra i dollari e la speranza di ascendere definitivamente allo stardom più becero: solo in questa chiave si possono leggere vacuità come il bubblegum di Around U (già la U del titolo al posto di “you” spiega molto…), il terribile fischio su andature semi orientali di Keep On Dancin’, la chitarrina zuccherosa alla Britney Spears degli esordi di Lost & Found o quei sintetizzatori pacchiani del singolo On My Mind, a detta di molti frecciatina rivolta al cantautore Ed Sheeran. Codes, che tenta un qualche richiamo al pop anni Ottanta nello stile dell’ultima acclamata Jepsen è imbarazzante, così come il plagio di Avicii di Holding On For Life. Lo scettro dell’inascoltabile lo conquistano We Can’t Move To This, plastica della peggior specie, e la trap di Devotion, talmente anonima che, al di sotto di tutto l’autotune, potrebbe nascondersi una vocalist qualsiasi. Per questa impellente vena creativa ci sono altre sei tracce all’interno della versione deluxe che, sorprendentemente, risultano essere migliori di quelle selezionate per la standard (il divertente scimmiottamento di M.I.A. in I Do What I Love, la collaborazione con Calvin Harris in Outside, oppure quella ben riuscita con i Disclosure in Heal).
Sotto il tappeto di effettacci musicali anche il bel timbro dell’artista si perde e, a tratti, risulta sgradevole, come in Don’t Need Nobody, pastiche di suoni EDM e filtri: siamo lontani anni luce dalle atmosfere pop del convincente 1989 di Taylor Swift, ma anche dalle “fatiche” meno convincenti di Katy Perry. E proprio a quest’ultima la Goulding deve aver pensato durante le sessioni di Delirium: creare pop usa e getta, che sopravviva una stagione e cada nel dimenticatoio al più presto. E, data la qualità, speriamo di dimenticarcene al più presto anche noi.
Label: Universal
Anno: 2015
Genere: pop, dance
Track list
01 – Intro (Delirium)
02 – Aftertaste
03 – Something In The Way You Move
04 – Keep On Dancin’
05 – On My Mind
06 – Around U
07 – Codes
08 – Holding On For Life
09 – Love Me Like You Do (From Fifty Shades Of Grey)
10 – Don’t Need Nobody
11 – Don’t Panic
12 – We Can’t Move To This
13 – Army
14 – Lost And Found
15 – Devotion
16 – Scream It Out
17 – The Greatest
18 – I Do What I Love
19 – Paradise
20 – Winner
21 – Heal
22 – Outside
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