
Ecco un disco apertamente emozionale, di una dolcezza incredibile, senza essere melenso. È la nuova incisione della pianista tedesca
Julia Hülsmann, da tempo presso la ECM di Manfred Eicher, questa volta alle prese con le canzoni di Kurt Weil, compositore ebreo che dopo la presa del potere da parte dei nazisti scelse di andarsene in USA fino a che nel 1943 ne prese anche la cittadinanza. Accanto ai fidi
Marc Muellbauer al contrabbasso e Heinrich Köbberling alla batteria (alcuni brani, come
Alabama Song sono eseguiti in trio) ci sono
Tom Arthurs alla tromba e l’ospite
Theo Bleckmann, un cantante tedesco di stanza a New York dalla voce duttile e ricca di uno swing naturale, seducente, abile ad immettere un feeling tutto suo nelle liriche, anche quando, come per la famosa
Mack the Knife che apre l’album, si esprime su un arrangiamento molto singolare che fa di questo brano qualcosa di notturno, soffuso, una ballad dai contorni sfumati, che sembra scritta per raccontare atmosfere nebbiose. Quando, ad esempio su
September Song la voce di Bleckmann incontra la tromba sordinata di Arthurs la musica acquista una dimensione del tutto speciale. Stupendo il suo assolo, questa volta senza sordina, su
This Is New, quasi un novello Kenny Wheeler. Tre brani sono della leader,
A Clear Midnight,
A Noisless Patient Spider e
Beat! Beat! Drums! con i versi di Walt Whitman, qui si rivela una pianista ispirata, che usa le note giuste al posto giusto e sa creare atmosfere uniche in cui racconta storie con una propria logica che tutti seguono e contribuiscono a rendere di una bellezza non solo formale, ma anche con quella emotività che le rende un’opera d´arte. Non mancano atmosfere più concitate, come la
Beat! Beat! Drums!, in cui ci si lascia andare a ritmi in sintonia con il titolo del brano. La famosa
Speak Low, tratta dal musical
One Touch of Venus, ha un testo ricco di giochi di parole, caratteristico dello scrittore e poeta Ogden Nash, maestro del calembour. Il disco chiude con
Great Big Sky, ancora grandi interventi da parte di tutti e la conferma dello stato di grazia di questa band. Il disco è stato prodotto con cura, registrato ai Rainbow Studios di Oslo, ed è un omaggio importante al grande compositore di origine tedesca, realizzato con i mezzi espressivi del jazz europeo da parte di una band dalla forte personalità.
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