La band di giovani musicisti qui attiva, bravi e ricchi di talento, è guidata dal sassofonista Roy McGrath, attualmente residente a Chicago. Il suo mainstream piuttosto avanzato ce lo fa subito apprezzare come uno che ha studiato sia i classici che i colleghi contemporanei che vanno per la maggiore e che ora sa presentare la sua musica con una visione personale. Il quartetto è completato dal pianista Joaquin Garcia, Kitt Lyles al contrabbasso e Gustavo Cortiñas alla batteria. La musica è dedicata alla nonna Marta, otto composizioni che sono un omaggio alla famiglia, gli amici e le relazioni umane. Il disco comincia con uno standard, il famoso Night and Day di Cole Porter, che già nell’arrangiamento rivela come sia un musicista dalla forte personalità, abile a riarrangiare un classico su cui hanno improvvisato in pratica tantissimi dei grandi del passato e del presente. È un bel modo per presentarsi, sicuro nell´eleoquio e dalla logica stringente e la capacità evidente di fare da leader. I titoli sono piuttosto indicativi sul suo modo di pensare, la ballad che segue, Maybe, Please Don’t Lie? è un appello all’onestà, ma senza evidenti ragioni politiche. I musicisti che sono con lui, specialmente il piansta, danno la giusta atmosfera, soffice e velata, poche note ma giuste, tutto perfettamente al posto giusto, senza troppi sentimentalismi, ma allo stesso tempo fortemente evocativo. Lo stesso vale per Martha, un’altra ballad dedicata alla nonna del sassofonista e che dà anche il titolo all’album. Molto bello l´assolo di Kitt Lyles al contrabbasso. Sileray è un altro bel brano su un ritmo ternario di valzer dedicato ad una donna il cui amore lo ha fortemente influenzato, fino a che diverse vicissitudini hanno portato alla fine della relazione. Sono situazioni che vengono descritte nel movimentato andamento della melodia, un’esecuzione che vuole rappresentare gli alti e bassi dei rapporti umani. Il finale Kintsugi è un altro brano dal significato profondo, che in filosofia significa l’accettazione dell’imperfezione o di qualcosa con dei difetti. Tutte le relazioni umane sono colpite da prove in cui le emozioni sono messe a dura prova ma che rafforzano i legami. In un mondo in cui tutto può essere buttato via per essere rimpiazzato con qualcosa di nuovo il perdono è un modo per guarire ferite emozionali. Tutto ciò è espresso da McGray musicalmente con intensità e con varietà di accenti, da vero maestro del suo strumento, il sax tenore, e con la partecipazione di una ritmica completamente in sintonia con il progetto. È un jazz coinvolgente, ben strutturato nella forma e che si riascolta con piacere.
Genere: jazz mainstream
Label: JL Music
Anno 2015
01. Night and Day
02. Maybe, Please Don’t Lie?
03. Spirit of the Living God
04. Martha
05. Patty Cakes
06. Sileray
07. Rue Nov. 17
08. Kintsugi
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