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gen 17

Nabatov/Dresser/Mahnig – Equal Poise

745È ormai da anni che il pianista di origine russa Simon Nabatov vive a Colonia in Germania, città in cui è presente il Loft, club in cui spesso si esibisce dal vivo e registra. In questa nuova incisione è insieme al contrabbassista Mark Dresser con cui si conosce fin dai tempi in cui era a New York (ha colto l’occasione per pubblicare pure un duo apparso su Clean Feed) ed il giovane batterista svizzero Dominik Mahnig, un musicista che ha ricevuto diversi riconoscimenti in patria e che appartiene alle giovani leve dei creativi europei. La loro è un trio che rifugge da ogni convenzione, originali nel suono che propongono, pur se con le radici in un free interpretato a modo proprio. Nel lungo brano di apertura, Full Circles i tre si lasciano andare anche a reminiscenze di standards, triturati nella continua propulsione che è alla base della loro musica. Sono dei momenti entusiasmanti, in cui alle folate di note di Nabatov si accompagno il possente basso di Dresser ed i ritmi spezzati del giovane batterista, in continua fibrillazione. Non mancano momenti speciali, quando Dresser proponer il suo assolo sulle note alte del contrabbasso. Più inquieto Wind Up and Down in cui il contrabbassista si propone al suo strumento con l’archetto all’inizio, poi ritorna al pizzicato mentre Nabatov sforna atmosfere pensose, di stampo europeo. Il batterista è il protagonista di Sambar é bom, un brano che ha pioco di brasiliano o di bossa nova. I suoni dell’avanguardia qui la fanno da padrone, un’intensità quasi angosciosa, suoni dal profondo del contrabbasso, i piatti della batteria sfregati con l’archetto ed un pianoforte indomabile nel trascinare l’esecuzione con i suoi continui cambi di marcia e le sue idee in libertà subito raccolte dai compagni. Minor Force è ancora sul lato più creativo della musica, rumori che si rincorrono, il contrabbasso protagonista ne vari momenti, un dialogo totale che sfugge a qualunque interpretazione. Il finale Lithe Moves è un’esecuzione da segnare, quasi una suite in poco più che otto minuti in cui si parte con le percussioni di Mahning e si passa per momenti apertamente swinganti che poi sfociano in clusters di tayloriana memoria, prima del finale con i tre in gran spolvero. C’è un controllo totale sulla materia sonora, senza sfuggire a quella libertà tanto ambita da musicisti che si trovano ad operare nell’avanguardia. È uno dei momenti migliori dell’album, ben realizzato da tre musicisti che hanno trovato l’equilibrio perfetto nel dialogo e nelle improvvisazioni. Deliziosa la copertina illustrata da Norman Junge.

Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno 2016

Tracklist

01. Full Cirxles
02. Wind Up and Down
03. Sambar é bom
04. Minor Forse
05. Lithe Moves

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