E’ fuor di dubbio che Alfio Antico è il più grande tamburellista a cornice della terra. La sua storia lo precede, i suoi live in giro per il globo ne sono una chiara testimonianza e chi ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo sa già di cosa parliamo. La sua tecnica e i suoi movimenti sono stati e sono materiale di studio per centinaia di percussionisti. Sin dagli anni 70’, dall’esperienza con La nuova compagnia di canto popolare, alle collaborazioni più illustri ed eterogenee (che vanno da De Andrè a Capossela, da Sollima ad Albertazzi) le sue composizioni e le sue partecipazioni sono state sempre percepite e collocate nel grande calderone della musica popolare, in senso stretto.
In quest’ultimo lavoro Antico, rispetto alle precedenti esperienze artistiche, ci sono delle notevoli differenze. Una su tutte sta nell’allontanarsi dall’immaginario “popolare” in senso stretto, a favore di una dimensione sonora più arcaica, atomica e imprevista in alcuni punti e in altri, all’opposto, mantrica e ossessiva. Ritroviamo un Alfio Antico in stato di grazia. Si scrolla di dosso il folcloristico (spesso appesantito dal complesso della “canzone popolare”) a favore di una ricerca cosciente e matura che non scende a compromessi con logiche di mercato o standard radiofonici. In primo piano c’è l’anima di Alfio che si prende lo spazio e il tempo necessario per stare “comoda”, per dirla con le sue parole.Venditori Ambulanti è il brano che ha anticipato l’album omonimo uscito lo scorso 8 gennaio 2016 per Origine Rec. Il videoclip animato per la regia di Michele Bernardi è stato in anteprima esclusiva su Repubblica.it ed è ora visibile a questo link.
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