Prima partito come compositore di musica contemporanea e poi approdato al jazz nel 1997, è la parabola artistica del pianista David Haney, americano di Portland, che si muove in un terreno vicino all’ avanguardia ed ai pianisti monkiani, ma senza cercare necessariamente quei centri di energia materica che colleghi come Cecil Taylor o Guerino Mazzola regolarmente fanno intravedere nelle loro performances. Ha già inciso in USA per Cadence e CIMP e ora passa l’Atlantico e incide con la Slam Productions londinese, si tratta di una serie di duetti live con dei batteristi, una formazione che, dichiara nelle liner notes, lo stimola particolarmente, il faccia a faccia con il ritmo, la possibilità di interpretare il pianismo diversamente da quello che è il canonico trio insieme al contrabbasso. Sono musicisti diversi per stile e esperienze professionali, da Bernard Purdie, il batterista più registrato a mondo e che ha lavorato in tanti stili, dal soul al jazz al rock all’ olandese Han Bennink, protagonista dell’avanguardia europea. Ci sono ancora Jimmy Bennington, l’ italiano Giovanni Barcella e Marvin “Bugalu” Smith, famoso esponente di tante sessions di jazz mainstream. Ben cinque partner in dieci brani, Bennink è solo sul finale House Party Starting di Herbie Nichols, famoso pianista della bop era, Bennington su Pretty Prancing Woman, ancora di Nichols, Purdie e Barcella su tre brani e Smith rispettivamente su due. A parte i brani di Nichols ci sono due composizioni del pianista, Doplphy’s Hat insieme a Giovanni Barcella e Octavios with Bulagus con Marvin Smith, il resto sono improvvisazioni istantanee, attribuite ad entrambi i protagonisti. Un panorama piuttosto variegato, dalla composizione riveduta con un atteggiamento moderno all’estemporaneità di fronte al pubblico, al dialogo totale, nel qui ed ora che impone la situazione. I brani sono scelti con cura, così come l’editing, ed in ciò è un disco che riserva delle soprese, che non annoia, anche se lo stile dell’ambizioso pianista non dovesse piacere. Alcune prove sono decisamente interessanti, i ritmi swinganti e quadrati di Smith che incontrano il pianismo astratto di Haney, ad esempio, una tensione fra le due polarità che risulta piuttosto stimolante all’ascolto. Ottimo l’incontro con Bacella (di cui su Vimeo si può vedere un bel live insieme a Charles Gayle), anche qui scintille fra entrambi gli esecutori in situazioni che non diventano mai scontate. È un disco che ha un suo fascino proprio per la varietà di esecutori.
Genere: modern jazz
Label: Slam Productions
Anno 2016
Tracklist
01. Angel Foot
02. Pretty Prancing Woman
03. Dolphy’s Hat
04. Ticking Time Bomb
05. Siy Four and Four
06. Opposites
07. Octavios with Bulagus
08. Improvisation on a Theme by Tomas Svoboda
09. Quantum Galopy
10. House Party Standing
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