La musica del violista serbo ungherese Szilárd Mezei è di quelle che lascia il segno, sia che guidi gruppi orchestrali oppure gruppi da camera, come questo trio, insieme a Svetlana Novakovic al flauto e Maja Radovanlija alla chitarra acustica. Sul secondo brano, Ámyjáték / Shadow Show il gruppo diventa un quartetto insieme alla batteria di István Csík. I musicisti dimostrano di avere esperienza con la pratica improvvisativa, la straordinaria chitarrista ad esempio, nativa di Belgrado ma con degli studi in USA, è attiva in tutti gli stili e generi sul suo strumento, dal jazz alla musica sudamericana a quella balcanica o, come qui, all’improvvisazione. Il trio era nato nel 2005, poi la partenza della chitarrista verso gli USA e della flautista verso la Slovenia avevano interrotto le possibilità di suonare insieme, fino a quando non ci si è ritrovati per andare in studio. L’ avanguardia dei tre si avvale delle pratiche improvvisative radicali insieme a composizioni aleatorie, un sistema che proviene dalla musica colta contemporanea. La forza delle esecuzioni viene comunque dalla loro straordinaria capacità agi strumenti: nelle lunghe esecuzioni non manca mai un filo logico insieme al virtuosismo e ciò non lascia mai cadere l’attenzione dalla musica. Per Vadludak I-II ci sono 32 minuti di invenzioni, su Ámyjáték si aggiungono le percussioni e la batteria per altri 26 minuti di libertà sonora, il finale Fehér Virág dura sui dieci minuti e si ritorna alla formazione del trio. Nel complesso è una musica che va ascoltata più che descritta, ricca di tutte quelle componenti che la rendono interessante al collega musicista ed all’ascoltatore. Non manca niente, dalla capacità tecnico-esecutiva agli strumenti alla fantasia e alla capacitá di continue invenzioni da un momento all’altro, senza che ci si perda in momenti di vuoto. Le esecuzioni appiono sempre compatte e ricche di verve ed energia. Sulla finale Fehér Virág si intravede un malinconico tema che apre il brano, poi arrivano le improvvisazioni dei singoli musicisti a mantenere un’atmosfera elegiaca ed autunnale. La riunione dei tre ha dato come risultato un disco che sarà apprezzato da chi ascolta l’avanguardia. Ci sono tutti gli ingredienti per farsi apprezzare a livello internazionale, al di qua e al di là dell’Atlantico..
Genere: avanguardia jazz
Label: Slam Productions
Anno 2016
Tracklist
01. Vadludak I-II / Wild Geese I-II (Hommage à John Cassavetes)
02. Ámyjáték / Shadow Show (Hommage à John Carter)
03. Fehér Virág/White Flower
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