Per chi non lo conoscesse ancora, ecco un disco del flautista americano Robert Dick insieme alla pianista tedesca Ursel Schlicht che permette di ascoltare nel pieno della loro creatività due musicisti piuttosto insoliti. È il loro secondo disco insieme, anche il primo, Photosphere, è per la stessa casa discografica. Siamo nell’ambito di una musica molto originale, sia per il fatto che Dick ha riscritto i confini tecnici e fisici dei vari tipi di flauto che utilizza, sia per l’uso eterodosso che fa la Schlicht del suo pianoforte, utilizzato anch’esso nella sua globalità, non solo suoni dalla tastiera, ma anche dall’interno dello strumento. Fin dal primo brano, Tendrils i due partono con suoni nuovi e decisamente aggressivi nella ricerca di una grammatica musicale che riparta da zero. Molto bello, se ci si lascia coinvolgere dal dialogo dei due, è Sic bisquitus disintegrat, composizione di Dick che era stata il titolo di un suo disco per la Enja. La pianista questa volta limita il suo approccio allo strumento alla tastiera mentre Dick si esisbisce ad un flauto basso in fa. I due tirano fuori il meglio di sé e la musica appare viva, divertente, fuori dall’usuale e ricca di verve. Più meditativo è A Lingering Scent of Eden, Dick è ad un flauto “normale” e lo usa in modo più ortodosso. Ne spunta un brano dal fascino di una ballad che respira l’avangurdia, notturna, lieve, in cui si rispettano i limiti fisici degli strumenti ma si resta lo stesso originali, unici nel modo di riprodurre la musica. I quattro brani dedicati alla lune di Giove sono un viaggio nella fantascienza, suoni spaziali che si rincorrono ed effetti speciali che ci danno l’idea di uno spazio che ha l’intenzione di comunicare con i terrestri. Su Dark Matter Dick passa al flauto contrabbasso, sono quasi sette minuti di note basse che simulano di tutto, in cui si registrano anche i battiti delle dita sulle chiavi dell’ingombrante strumento. Ne esce un brano piuttosto inconsueto, capace di dare una personalità da solista anche a questo rappresentante della famiglia dei flauti. Nei due brani finali si usa il flauto e si declama una poesia, su Iridescence, mentre su The Multani, Baby si ritorna a situazioni in cui si utilizzano di nuovo gli strumenti secondo le loro possibilità più conosciute. Un disco con tante invenzioni musicali, decisamente originale.
Label: Nemu Records
Anno 2016
Tracklist
01. Tendrils
02. Sic bisquitus disintegrat
03. A Lingering Scent of Eden
The Galilean Moons
04. Io
05. Europa
06. Callisto
07. Ganymede
09. Dark Matter
Life Concert
10. Iridescence
11. The Multani, Baby
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