Il primo pensiero formulato dopo l’ascolto di Carne | Circuiti | Metallo è stato un qualcosa a metà strada fra lo stupore più violento e l’incredulità dello scettico messo di fronte ad un fenomeno tanto incredibile da travalicare i confini stessi della propria ragione.
Una domanda, terminata Terror Manifesto Atto III, mi ronzava nella mente, fino a farmi esplodere le orecchie: come diavolo ha fatto una band emergente italiana a comporre un lavoro pressoché perfetto, registrato professionalmente, confezionato con gusto, suonato con precisione e così maledettamente trascinante?
Aggiungete allo stupore anche il fatto che la band in questione non giochi con i canoni estetici del rock più ruffiano, con le facili melodie d’intrattenimento o con la citazione paracula à la Vasco Brondi.
No, niente di simile.
Qui, miei cari, si parla di industrial metal, porca vacca.
Come hanno fatto i Barnum Freak Show ad incidere un lavoro di industrial metal che non pecchi di facili paragoni con i soliti Rammstein o con i vecchi Nine Inch Nails?
Non ne ho idea … ma che si fottano i dilemmi, se il risultato ottenuto è quest’album.
Paradossalmente, poi, la qualità dei quarantacinque minuti di full play non è tutta nella ricerca asfissiante di sonorità che abbiano il sapore di un particolare genere musicale, quanto nell’abilità dimostrata dai cinque “freak” musicanti di saper affrontare l’elettronica o la distorsione rumorosa senza rimanere incollati a particolari etichette e discriminanti.
C’è poco da fare: Carne | Circuiti | Metallo è pura meraviglia, così come lo sono le nove tracce che lo compongono.
Vogliamo parlare di Matrice Industriale (Revisione) o di Gravità, due canzoni che racchiudono – a mio parere – l’intero manifesto artistico di questa sensazionale realtà del sottobosco musicale romano?
Melodie cupe, chitarre in primo piano, cantato espressivo e violenza misurata con chirurgico mestiere: un concentrato di idee che sembra non potersi contenere all’interno di un dischetto ottico di policarbonato trasparente, ma che spero sappia tradursi in una meravigliosa resa live.
Non resta che attendersi grandi cose.
Tracklist
01. Terror Manifesto Atto I
02. Anguis Lapsus Volvitur
03. Diva
04. Fuori Produzione
05. Terror Manifesto Atto II *
06. Gravità Zero
07. Dolce Delitto
08. Matrice Industriale [revisione]
09. Terror Manifesto Atto III **
Genere: Industrial Metal
Anno: 2011
Etichetta: Autoprodotto
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