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apr 29

Ivo Perelman – Soul

739Dopo i mesi passati in Brasile, la sua terra natale, fra il settembre 2015 ed il gennaio 2016 il sassofonista tenore Ivo Perelman è ritornato corroborato a New York per registrare e suonare ancora con quelli che sono i suoi compagni musicali e con cui si trova perfettamente a proprio agio. Il disco in questione ha la stessa formazione di The Edge e The Other Edge, e cioè il quartetto con il pianista Matthew Shipp (già nel quartetto del compianto David Ware), il contrabbasista Michael Bisio e Whit Dickey alla batteria. La registrazione è avvenuto una settimana dopo quella di Corpo, un duo insieme ancora a Matthew Shipp, due dischi diversi l’uno dall’altro come formazione, ma che i titoli collegano insieme. Come sempre Perelman è andato in studio concentrato sul risultato, senza portare spartito o annotazioni con sé, i musicisti si conoscono a memoria, ma questa volta il risultato è stato diverso da quello che ci si può aspettare da un musicista free. Il suono del suo sassofono è diventato ancora più maturo, autorevole, allo stesso tempo distaccato, come sul brano che apre il disco, un Metaphysical di nome e di fatto. Su Crossing che segue incontriamo un Perelman più aggressivo, ben supportato da un trio con cui si conosce a memoria. Il suo sassofono tenore si mostra come uno fra i migliori della scena musicale contemporanea, c’è di tutto in un brano molto movimentato, dai fischi d’ancia alla melodia, ai ritmi del pianoforte di Shipp, ai colori della batteria. È un musica che ancora sa sorprenderci, ricca di momenti che mostrano la vitalità del genere. Su Eyound i suoni si fanno più rarefatti, la musica occupa lo spazio lentamente, fino a che dopo il minuto e mezzo di esecuzione il brano prende quota con dei dialoghi inconsueti, perché è ancora il sassofono tenore con i suoi acuti a spingere la musica, a creare tensione insieme a quello che fa la ritmica ed a muovere la musica verso territori che vanno fuori dagli schemi. L’acuto al sax tenore che chiude il brano ne è la conferma. I Fragments sono momenti in duo che si aggrumano verso il quartetto, emerge il possente contrabbasso di Bisio, uno dei maestri contemporanei dello strumento, che fa da collante. Sono momenti di dialogo in libertà molto intensi, grandiosa la parte in trio, insieme al batterista, che chiude il brano. Ancora Bisio protagonista su Belvedere, con il suo strumento suonato con l’archetto. Certo un momento speciale, ma dopo un paio di ascolti ci si accorge che l’intero album è al di fuori delle solite categorie, come Perelman ci ha abituato da qualche tempo.

Genere: avanguardia jazz
Label: Leo Records
Anno 2016

Tracklist

01. Metaphysical
02. Crossing
03. Eyound
04. Fragments
05. Belvedere
06. Landscape
07. Soul
08. Joy
09. The Unknown

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