Il pianista salentino Emanuele Tondo si è distinto negli ultimi anni con il quartetto del sassofonista tenore Carlo Atti, sicuramente uno dei migliori musicisti mainstream in Italia. Negli ultimi quattro anni ha scritto le composizioni per questo disco, legate ai luoghi in cui ha vissuto o alle persone che ha incontrato e si presenta da leader di un quartetto piuttosto affiatato e rodato. Con lui ci sono Francesco Germiniani al sax tenore in quattro brani, Luca Pisani al contrabbasso e Massimo Chiarella alla batteria. Beatrice Milanese è la cantante ospite sul brano Alfonsina. Si parte in trio con One Less, un brano dal piglio brillante, moderno, che mostra come Tondo sia uno che abbia studiato il jazz contemporaneo. A seguire sono dei brani in quartetto, qui il sassofonista tenore si presenta alla Mark Turner su Porto Selvaggio, uno che è diventato un punto di riferimento accanto ad altri dei grandi interpreti del suo strumento. Anche lo standard My Ideal è in quartetto, qui l’andamento si fa più ortodosso, è una esecuzione più legata alla tradizione, cosí come l’altro standard in programma, I’ll Be Seeing You. Due momenti che vedono il quartetto perfettamente rodato su un alto livello tecnico esecutivo. Alfonsina è insieme all’ospite Beatrice Milanese e cantata in inglese, un testo pensoso sulla persona amata che corre via ed un assolo di pianoforte da incorniciare. New Joy è senza il sassofonista, una bella composizione di un autore piuttosto ispirato, con la ritmica di Pisani e Chiarella perfettamente a proprio agio, insieme realizzano un’esecuzione compatta, sono un ottimo trio da cui c’è da aspettarsi un’incisione soltanto a nome loro. Chiude il disco Sguardo a Sud-Est, eseguito in solitudine dal pianista, un brano ricco di idee e di spunti da parte di un pianista da prendere in seria cosiderazione nel ruolo di leader.
Genere: mainstream
Label: Dodicilune
Anno 2016
Tracklist
01. One Less
02. Porto Selvaggio
03. My Ideal
04. Torreselle
05. Valdagno
06. I’ll Be Seeing You
07. Alfonsina
08. New Joy
09. Sguardo A Sud-Est
1 commento
zac
9 giugno 2016 a 09:41 (UTC 1)
Io non mastico molto jazz, io dipingo.
ma da un anno Emanuele e’ il mio vicino di pianerottolo.
la sera, la sua tastiera riempie le mie stanze, e giocoforza finisce sulle tele.
Emanuele e’ un pianista da emozioni pure.
Sembra una pura sviolinata ma vi garantisco che e’ cosi’.
un saluto
Zac