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ott 20

His Electro Blue Voice – Dead Sons

Si potrebbe partire dall’avvolgente ed oscuro avvio post punk di Zum, quasi un abbraccio mortale senza via di scampo. Oppure si potrebbe cominciare dall’iniziale e sconvolgente Dead Mice, un fulmine che colpisce furiosamente e ciecamente con profonde lacerazioni noise. Ma perché non avviare la narrazione dalla fenomenale Eat Sons, così 90s, così delirante, così penetrante da restare in testa conficcata come un proiettile andato a segno con mira eccelsa? Da qualunque parte li si osservi gli His Electro Blue Voice sono la band più importante espressa da questo Paese negli ultimi anni. E questo Ep ne è la conferma. Ed insieme simbolo ed ammonimento per i futuri emuli. Dopo anni di 7’’ e 12’’ con la collaborazione di etichette come Avant!, S-S Records, Sacred Bones, Holidays Records, Bat Shit Records, la band registra l’Ep Dead Sons per la Brave Mysteries di Clay Ruby (Burial Hex). In cui dentro ci trovate veramente di tutto, perché la descrizione iniziale è solo l’antipasto. Ai voi la scelta di scoprire dove portano i sentieri medioevali di Dead Mice, che affascinerebbero di certo Conrad Keely; oppure in quale oscuro angolo di Berlino si va ad intrufolare dopo lunghe peripezie l’infinita Zum. Ma scommettiamo che resterete a lungo intrappolati tra le meraviglie shoegaze di Eat Sons, una gemma di purezza inconsueta, chiedendovi a lungo e con malcelata ingordigia perché finisca tutto così presto.

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