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giu 28

Andreas Loven – District Six

lovendsFino al 1966 District Six era un quartiere di Città del Capo, la capitale del Sudafrica, dove vivevano diverse comunità etniche. La convivenza pacifica in un regime che promuoveva l’apartheid non era ben vista e così si decise di di distruggere l’area spostando gli abitanti in base alla loro etnia. Da allora ci sono state diverse iniziative al fine di mantenere il ricordo di questo quartiere, un District Six Museum è stato aperto nel 1994, e poi libri, un musical e non ultima la band con l’omonimo nome del batterista Brian Abrahams che ospitava musicisti sudafricani e inglesi. Il pianista e compositore norvegese Andreas Loven è arrivato in Sudafrica come ingegnere, ma poi la musica lo ha di nuovo coinvolto portandolo ad avere un proficuo scambio di idee con i musicisti del posto. Fra le sue influenze maggiori il connazionale Tord Gustavsen, insieme a tutto quello che ha ascoltato e che in un modo o nell’altro gli ha lasciato un’impressione duratura. Loven, infatti non ha avuto una formazione classica, è un musicista che ha imparato da solo con quello che lo ispirato. Il suo nuovo disco è insieme ai sudafricani Buddy Wells al sax tenore, Romy Brauteseth al contrabbasso e Clement Benny alla batteria, un appuntamento importante per mettere su un supporto un’esperienza che andava a chiudersi perché effettuata l’incisione Loven è ritornato di nuovo in Norvegia dopo gli anni passati in Sudafrica. La musica, tutte sue composizioni, non è un incontro fra melodie scandinave e ritmi africani, per lo meno non in modo razionale o costruito a tavolino. È un ibrido, certo, in cui si ascoltano atmosfere sognanti, a volte ipnotiche, come quelle di Abdullah Ibrahim, il famoso pianista sudafricano, o di pianisti più giovani come Kyle Shepherd, con cui ha inciso il sassofonista di questa band. Ci sono momenti notevoli nel disco, African Piano, ne è un esempio, con i caratteristici ritmi sudafricani, ma è tutta l’incisione che colpisce come qualcosa scritta di getto, ispirata dall’inizio alla fine, dalle Good News iniziali fino al brano finale Departing Tokyo, scritto non perché stesse partendo per la capitale giapponese, ma facendo riferimento ai live incisi da Keith Jarrett con il suo trio. Un album che si riascolta con piacere ed in cui ogni volta si scopre qualcosa di nuovo.

Genere: jazz mainstream
Label: Losen Records
Anno 2016

Tracklist

01. Good News
02. In Tune
03. Roots
04. African Piano
05. Shine
06. Inside District Six
07. Please Forgive Me
08. The Boiler
09. Departing Tokyo

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