Lapingra – Salamastra

a cura di Federico Rasetti

Benvenuti nel mondo dei balocchi! I Lapingra, con Salamastra, ci lanciano in un mondo ludico e giocoso quando ancora, i balocchi, erano l’unica cosa che contava. Partendo da fondamenta di elettronica vintage, con piccoli giocattoli usati in modo improprio e strumenti impropri suonati come giocattoli, costruiscono il loro capanno dei giochi sfruttando il polistrumentismo tornato tanto in voga con Arcade Fire e co., unendo le propensioni ludiche delle sorelline Cocorosie ad un filo di irriverenza e scanzonatezza Gogol Bordelliana, passeggiando con Bjork per ambienti e melodiche nordiche.
Il duo molisano sfoggia abilità da direttore orchestrale 2.0, melodie, ritmi, voci, suoni, strumenti classici, acustici ed elettronici, e soprattutto “intenzioni” si fondono in cambi inaspettati ma sempre convincenti, un fulgido esempio già nel brano d’apertura Run Atreyn run, di lunghezza biblica in confronto alle tracce seguenti;  già, Salamastra é una scatoletta di brani che raramente sorpassano i 3 minuti di lunghezza, piccole caramelle da assaporare in fretta e leggiadria.
Ma attenzione a non confondere l’ironia e la ludicità che pervadono tutto l’album con superficialità o inconsistenza del “prodotto disco”; anche se infatti i suoni non spiccano per ricercatezza, e non se ne sente comunque la mancanza, é palpabile un’accurata cura nella “posa” degli stessi, non c’é abuso di loop e si avverte tanto “suonato” anche nelle parti più elettroniche. Se cerchiamo inoltre un po’ di pragmatismo ecco la scelta di un ottimo singolo di lancio, This is not a test, accompagnato nella promozione da un video ilare, e non poteva essere altrimenti, davvero ben girato.
Un po’ di pausa arriva giusto con l’ultimo brano, Put them in a box, un po’ più rilassato e dal mood più disteso, ma mai senza brio! Il risultato di questo veloce ed irriverente saltellare é una piccola gemma di freschezza e leggerezza fra le realtà emergenti/indipendenti italiane. Salamandra, contro il logorio della vita moderna. E quanto ce n’é bisogno.