In quello che è il jazz italiano gli Enten Eller hanno ormai una continuità che guarda indietro a quindici album con ospiti diversi intorno al batterista di Ivrea Massimo Barbiero. Il quartetto da tempo a lui intorno ha assunto una formazione stabile con Alberto Mandarini alla tromba ed al flicorno, Maurizio Brunod alla chitarra elettrica ed acustica e Giovanni Maier al contrabbasso. Come spesso avvenuto nei titoli delle ultime opere Barbiero si ispira alla mitologia greca, questa volta si è scelta la figura dell’indovino cieco Tiresia. Cambia anche la musica ed il modo di trasmetterla, ora, inusuale per la band, si presentano tre brani a firma collettiva piuttosto lunghi per un totale di settantuno minuti. Aylan, un percorso di quasi trentadue minuti, vede la partecipazione del violinista Emanuele Parrini. Sono momenti di creatività intensa in cui l’ascoltatore viene coinvolto, un work in progress che si svolge con la partecipazione di tutti, ma anche con momenti in solo che fanno da contraltare a momenti in cui l’interazione è collettiva. Morgane le fay apre il disco insieme alla chitarra acustica di Brunod, poi entrano Mandarini e Barbiero, il primo con dei live sampling che ci ricordano certi momenti di Jon Hassell, un vero caposcuola, e dei trombettisti alla corte di Mandred Eicher. Gli effetti usati però non fanno perdere il timone ai quattro che navigano compatti per i venti minuti del brano, bravi a tenere sotto controllo le situazioni evocate. Lo stesso vale per il brano seguente, Andromeda, un brano dalle atmosfere più malinconiche. Qui tutti hanno modo di mettersi in mostra, le chitarre elettriche di Brunod con i tanti effetti e live sampling in un certo qual modo determinano l’atmosfera, ma da rilevare qui è anche il notevole lavoro di Barbiero alla batteria. Aylan è una maratona in cui si disegnano atmosfere coerenti con quanto ascoltato in precedenza, con l’inserimento organico del violino di Parrini, suonato con l’archetto ed in pizzicato. Funziona egregiamente, i musicisti si ascoltano reciprocamente e trovano nuovi motivi di dialogo ad ogni passo, è una maratona di idee, assoli, espressioni, dialoghi collettivi. Gli Enten Eller guardano in avanti, questa volta in autoproduzione, con una musica originale che è un’ottima conferma dello stato di salute del jazz nazionale.
Genere: avangardia jazz
Label: Autoprodotto
Anno 2016
Tracklist
01. Morgane le fay
02. Andromeda
03. Aylan
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