«

»

lug 04

Fleet Foxes @ Ferrara Sotto Le Stelle

19720297_10212248552501705_1768029502_oFleet Foxes, che bella scoperta. Appena venne pubblicato il carellone di questa edizione di Ferrara Sotto Le Stelle, leggere il loro nome mi fece esultare; ma perchè? In fondo non conosco il loro suono ma il loro nome non mi è affatto nuovo… forse li ricordo per un featuring con qualche band a me più cara? Fatemi googolare… non lo trovo, ma non ha senso quel che non conoscevo, ma ha senso quel che ho conosciuto durante questo magnifico e sublime live.
E’ la terza data di questa edizione, la seconda nella cornice di Piazza Castello. Dopo un lunedì lavorativo che meriterebbe una recensione a parte, entro come sempre una decina di minuti in anticipo sulla tabella di marcia, mi guardo attorno, ed un nutrito numero di spettatori è già stipato sotto il palco, ma ce ne vuole ancora prima di riempire: il pubblico è eterogeneo sia nell’età che nella provenienza, e nel cercare una posizione favorevole per la visione, con il mio Braulio in mano, mi sembra di captare parecchi accenti stranieri e la cosa non può che farmi piacere (pare ci sia gente venuta da Lituania e Slovenia per assistere a questa unica data italiana).
19718587_10212248552901715_1555854718_oL’ora del tramonto è accompagnata dalla voce di Hamilton Leithauser, che non è un personaggio di Scuola di Polizia, bensì un alto bellimbusto evidentemente americano, che con la sua band composta da altri tre elementi ci propone circa quaranta minuti di sonorità che spaziano dal rock leggero, al folk, a qualcosa che mi ricorda vagamente un musical. Se devo esprimere un giudizio infatti accolgo con maggiore benevolenza i brani più movimentati rispetto alle dilatazioni prettamente canore, ma nel complesso un open-act che non mi disturba affatto. Riesco a mantenere una buona posizione in attesa del main act, probabilmente non sono mai stato così vicino al palco da sobrio in anni e anni di Ferrara Sotto Le Stelle. Il sole è già sceso dietro agli edifici che circondano la retrostante Piazzetta della Luna, e le luci di scena sono pronte ad accogliere la band statunitense che appena sopra il palco, aizza subito l’ormai abbondante pubblico accorso per ascoltarli. Propongono uno show complessivo poco inferiore alle due ore, durante il quale suonano quasi sempre senza pause i brani dei loro tre album; devo ammetterlo, come premesso li conosco poco e riesco a percepire quali possono essere i brani del loro ultimo lavoro in studio uscito poco meno di un mese fa, perchè attecchiscono poco sul pubblico, un pubblico che mi sembra formato da parecchi fedelissimi ed appasionati. Durante le sporadiche pause, scrosciano applausi lunghi e sentiti, ma i cinque non lasciano trasparire nessun feedback particolare: suonano, lo fanno egregiamente, ti rapiscono col loro suono che definirei folk-psichedelico, alcuni brani sono solenni, sembrano quasi preghiere, mentre altri sono ritmicamente potenti, altri ancora più intimi e a volte solo accennati. La prima parte del concerto è così, quasi scolastica ma non per questo poco emozionante, scandita da flotte di zanzare che infastidiscono il pubblico ma che lo fanno un po’ ballare. 19718674_10212248552461704_535784614_oPoco prima di scendere per poi tornare sul palco, il frontman Robin (che qualcuno dal pubblico chiama “Salvatore” o “Antonello”, non ricordo e non voglio sapere il perchè) si lascia andare ad un in bocca al lupo ad un certo Simone o Simona: “Buona fortuna al tuo esame a domani” dice, ed evidentemente quindi i ragazzi di Seattle nel pomeriggio hanno approffittato per farsi un giro per la città e conoscere un po’ di persone. Nell’encore infatti, prima di salutare ed abbandonare il palco, c’è quel momento che ormai aspetto da ogni ospite del festival, ovvero sottolineare quanto sia magico potersi esibire ai piedi di un Castello, ma i Fleet Foxes vanno oltre, sponsorizzando il turismo ciclabile della città, suggerendo a chi può fermarsi qualche giorno di fare come loro, ovvero noleggiare delle bici e farsi un giro delle splendide mura medioevali. Dopo un paio di brani a richiesta con chitarra e voce, torna sul palco la band al completo per regalarci un paio di brani conclusivi, l’ultimo dei quali sembra quasi una perfetta ninna nanna per accompagnarci a dormire. Continua a stupirmi insomma, la scelta artistica di questa edizione del festival; mai come quest’anno, di ogni artista che vedo dal vivo e che non conosco, esco dalla piazza con la voglia di avere la loro discografia tra le mani.

Grazie come sempre a Sara Tosi per lo splendido contributo fotografico.

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato!

Puoi usare i seguenti tag HTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>