L’incisione in questione è tratta da un concerto di musica improvvisata del trio che si è dato il simpatico nome di Compagnia del Trivelin svoltosi al Teatro San Leonardo di Bologna a Gennaio. I tre sono Roberto Maria Zorzi alla chitarra elettrica, dobro e zorzerie (di cui ha il copyright), Boris Savoldelli voce ed effetti vocali e Massimo Barbiero, alla batteria e percussioni. Come sempre quando si ha a che fare con questo genere musicale gli effetti sono imprevedibili mentre cambia l’ispirazione da un brano all’altro. Su Spheric Layers che apre il disco si va verso direzioni cosmiche, ma non mancano dopo accenni al blues con John Lee Hooker, che durante l’esecuzione diventa un brano che decolla verso lo spazio siderale infinito. Work… a Continuum Disease è fra le cose migliori dell’album, fra chitarre in fibrillazione, la voce che va in loop e momenti acidi che sembrano confermare la malattia continua del titolo! Nella Terra dei Frippi ci porta a fare vistia al famoso chitarrista utilizzando tutti gli effetti possibili in un fantasmagorico caleidoscopio di colori. Due i brani non improvvisati, Down to the River to Pray, un famoso tradizional ovviamente reinventato dai tre e lo standard I’ve Got You Under My Skin di Cole Porter con una bella performance di Savoldelli, molto personale e piuttosto lontana da quella del grande Frank e degli altri cantanti jazz. Accompagnato dai riverberi delle chitarre e dai piatti di Barbiero ci spiega a modo suo il dramma causatogli dalla donna ormai “sotto la sua pelle”. Una sperimentazione convicente, in linea con le tendenze più attuali.
Genere: improvvisazione
Label: Kut Music
Anno: 2017
Tracklist
01. Spheric Layers
02. Work… a Continuum Disease
03. Down to the River to Pray
04. Volando sott’acqua
05. John Lee Hooker
06. Nella Terra dei Frippi (in the Land of Fripps)
07. A Meditative Shout
08. I’ve Got You Under My Skin
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