Per questo Octagone il sassofonista tenore Ivo Perelman ha scelto di fare una session con la ritmica e la classica front line di sassofono tenore e tromba. Manca il pianista Matthew Shipp, i musicisti sono Nate Wooley alla tromba, il contrabbassista Brandon Lopez e Gerald Cleaver, batterista con cui ha spesso lavorato insieme. Sono otto i brani incisi, da qui il titolo, e ognuno di questi dà una visuale diversa dei lati, otto, di questo gruppo. C’è di tutto, perché i musicisti sono degli autentici virtuosi del genere, e così non poteva mancare il brano dall’aspetto più spigoloso, la Part 5, un momento, seppure breve, in cui si respirano le irriquietezze degli anni ’60. Ma già con Part 6 che segue andiamo su atmosfere più rilassate, ariose, ricche di vita, un’interazione fra i due fiati forse più tradizionale, ma non per questo priva di tensione emotiva, come soltano questi artisti sanno dare. La Part 7 è un brano piuttosto lungo, più di dodici minuti, in cui la ritmica fa un lavoro pazzesco per dare un continuo cambio di direzione alle atmosfere evocate dai fiati, quasi, ma con altri mezzi tecnici perché questo gruppo non ha niente di filologico, a rievocare altri momenti famosi, come quelli di Miles insieme a Wayne Shorter. Il dialogo con la tromba di Wooley è serrato, la ritmica in sintonia, sono dodici minuti che dimostrano le possibilità espressive ancora insite in questo tipo di formazione. La breve Part 8 è un dialogo fra il contrabbasso suonato con l’archetto e gli acuti del tenore di Perelman, che hanno sempre trovato insieme agli archi un modo speciale di intendersi dovuto al fatto che Perelman ha suonato anche il violoncello. È attualmente un momento di novità per il sassofonista brasiliano, che ora cerca la collaborazione con nuovi musicisti. Le vie dell’improvvisazione, si sa, sono infinite.
Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno: 2017
Tracklist
01. Part 1
02. Part 2
03. Part 3
04. Part 4
05. Part 5
06. Part 6
07. Part 7
08. Part 8
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