Un paio di anni fa ricevetti una richiesta d’amicizia su Myspace da parte di Kyle. Bei tempi quelli di Myspace. Si andava sul profilo e si ascoltavano i pezzi senza l’intrusione di fastidiosi players e spot pubblicitari vari. Ricordo benissimo che la prima cosa che immaginai era una specie di Iron & Wine barbuto che si aggirava indisturbato come un lupo sulle montagne della Sila. Solo molto tempo dopo capii che dietro Kyle ci stava un simpatico giovanotto di nome Michele Alessi, che spesso si diverte giocarci questi scherzetti. Lo conoscevo per via dei Captain Quentin ma non ero minimamente al corrente di tutte le altre attività musicali dietro le quali si nascondeva: Maisie, Vinsent, Distape ed appunto Kyle. E dopo l’EP d’esordio di fine 2010 eccolo di nuovo alla carica con This Is Water, prodotto dalla Overdrive Records, novella etichetta sorta da poco dalle parti di Soverato. 10 piccole gemme di indie-pop da camera237. Sì, perché ad accompagnare Michele lungo le curve sinuose e rigogliose di vegetazione folk dell’album ci sono anche Ignazio Nisticò (farfisa) e Yandro Estrada (alla semi-batteria, che dalla regia ci dicono sia una batteria minimal), più Aldo D’Orrico, chitarra dei Miss Freulin. In aggiunta ad una lunga serie di musicisti che bazzicano spesso sulla Salerno-Reggio Calabria per suonare. E non stiamo parlando del clacson. Il risultato di questa riunione calabro d.o.c. è un album stupefacente per suoni e colori, con vette impensabili (l’elettrizzante Books ricorda per l’appunto Pagan angel and a borrowed car del già citato Samuel Beam) ed alcuni episodi che renderebbero addirittura felici gli orfani di Micheal Stipe e dei suoi R.E.M. Come nel ritornello di Doggy Bag. Complice un songwriting maturo ed un sapiente uso di ogni strumento utile a rendere angeliche le composizioni (si contano ottoni, maracas, archi, marimbe, legni, mandolini, contrabbassi), This Is Water si candida seriamente ad essere una delle più interessanti produzioni italiche di quest’anno. Ma a noi il nome produzione, riferito ad un album od ad un’opera d’arte, come nel caso di This Is Water, non è mai piaciuto. Preferiamo pensare che certi sentimenti, emozioni, pensieri, non si possono afferrare, non sono tangibili. Sono, piuttosto, liquidi. Appunto, come l’acqua.
nov 13
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Recensione Kyle – This Is Water a cura di MusicZoom | OVERDRIVE
18 novembre 2011 a 19:36 (UTC 1)
[...] che riguarda Kyle e This Is Water a cura di Umberto Profazio (che ringraziamo) per Musiczoom. Leggi la recensione Previous postRecensione di Painfully Sober Again di Emily Witch su [...]