Il chitarrista Luca Gelli con il suo progetto The Jelly Factory nato nel 2010 è arrivato ora al terzo disco. La formazione si è allargata, è diventata un nonetto composto oltre che dal leader da Leonardo Volo e Emanuele Fontana alla tastiere, Matteo Giannetti al basso, Francesco Cherubini alla batteria, Marco Calì alle percussioni, Dario Cecchini ai sassofoni ed al flauto, Francesco Cangi al trombone, Nicola Cellai alla tromba. La musica è un concentrato di energia, si ascolti ad esempio l’intervento di Cecchini al sax baritono su Uncle Arnald e si è ben curato l’aspetto orchestrale. Le possibilità ritmiche si sono moltiplicate con l’aumento dei musicisti, le due tastiere permettono interventi in cui anche il pianoforte ha il suo spazio, è aumentata insomma la tavolozza di colori a disposizione e la capacità di arrangiarli. I brani sono tutti composti da Luca Gelli, che si rivela bravo anche a scrivere sul pentagramma, Gatto ad esempio è un brano notevole, compreso l’assolo al sintetizzatore finale. La musica fusion viene passata in rassegna e rielaborata per una formazione più estesa, originale nel modo con cui la si propina al pubblico. Un bell’assolo alla chitarra elettrica su A Shorter Cut del leader ne fa apprezzare il lato più raffinato, è un’esecuzione arrangiata con cura, in cui ogni tassello è al posto giusto. Si chiude con Peace in May, in cui si presenta, in mezzo al resto, un assolo al pianoforte e la chitarra del leader. La band continua a crescere, il lavoro insieme l’ha portata ad essere una realtà promettente, originale, al di fuori della “strada maestra” del jazz italiano.
Genere: fusion
Label: Kaleido
Anno 2018
01. Rubik
02. Newton
03. Uncle Arnald
04. Ella & Chet
05. Gatto
06. A Shorter Cut
07. Peace in May
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