Per questa nuova incisione, ancora per la Dodicilune, Emanuele Sartoris ha scelto la forma del piano solo ed un evidente approccio, nei titoli e nelle musica, che si rifà alla sua esperienza con la musica classica. Quello che era stato predicato da Gunther Schuller con il nome di Third Stream, la proficua collaborazione fra musica classica e jazz con alcune incisioni ormai storiche fra cui Focus di Stan Getz, trova qui un proficuo terreno su cui attecchire. Se è vero che ormai la musica europea colta è patrimonio di tanti pianisti (Jacques Loussier ad esempio) che non guardano soltanto ai ritmi afroamericani o utilizzano questi per dare una versione swingante di Chopin o Ravel, è anche vero che qui Sartoris si spinge oltre in un’incisione che appare come un disco manifesto. I primi cinque studi fanno echeggiare le musiche di Chopin, Debussy, Skjabin, senza volerle obbligatoriamente cambiare ritmicamente e immettere accenti modali o bop, è la musica che ha dentro, che lo ha ispirato, e che viene fuori dalle sue dita in modo naturale, senza forzature o artificiosità. Si continua, dal sesto brano in poi, con atmosfere notturne, alla Chopin, tanto per restare in tema, ma con uno sguardo piu focalizzato sulla musica improvvisata, fino ad arrivare al finale Comrade Conrad, in cui appare la musica di un Bill Evans. Un disco un pò insolito per chi è abituato ai ritmi del jazz, ma con un suo fascino che deriva dalla dedizione sincera del pianista alla musica con cui è cresciuto.
Genere: third stream
Label: Dodicilune
Year: 2017
Tracklist
01. Studio Opus 2 Nr.1 (al mio amico Massimiliano Gènot)
02. Studio Opus 2 Nr.2
03. Studio Opus 2 Nr.3
04. Studio Opus 2 Nr.4
05. Studio Opus 2 Nr.5 Ianara
06. Preludio I
07. Studio Opus 25 Nr.2
08. Preludio II
09. I preludio, studi trascendentali
10. Preludio III
11. Studio Opus 8 Nr.2
12. Comrade Conrad
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