I quattro musicisti di Fourth Page sono gli inglesi Charlie Beresford voce e chitarra elettrica, Carolyn Hume tastiere, Peter Marsh basso elettrico Paul May batteria. Sono tutti coinvolti in progetti in diversi tipi di musiche, ma qui, arrivati al secondo album per la Leo Records, dimostrano di essere un collettivo molto rodato, con una precisa idea di come deve suonare la musica, inimitabili, originali, una di quelle band che è troppo personale per essere clonata, e troppo distante pure da tutto quello che fanno gli altri. C’è qualcosa di prog, di jazz, rock, ambient, pop, improvvisazione per delle atmosfere che solo loro sanno creare. La musica appare sospesa, non si sa mai in che direzione va, a volte accesa da Beresford alla chitarra o alla voce, altre volte dal pianoforte di Carolyn Hume, una fonte sonora liquida. Sono atmosfere sognanti, notturne, a momenti sembra che gli esecutori sono in trance sotto effetto di qualche sostanza psicotropica, totalmente distanti da quelle che sono le realtà del quotidiano e dei colleghi. Una musica così non può sfuggire all’ascoltatore che cerca qualcosa di nuovo, per immergersi in suoni totalmente sganciati dalla gravità terrestre che attraversano anche il mondo dei sogni. L’ascolto in notturna è consigliato, con un minimo di concentrazione, senza altri rumori a disturbare l’incanto. Geniali, una di quelle cose che attraversa i generi per inventarne uno in proprio. Da non farsi sfuggire.
Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno 2018
Tracklist
01. Cold of the Night
02. Sundial
03. Back at the Line
04. Through the Lens
05. Come Out of the Shade
06. Turn the Tide
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