Gianni Lenoci è uno di quei sottovalutati pianisti che però riesce a sorprendere chi gli presti un poco di attenzione. È uno che ha studiato la musica di Steve Lacy e che si è fatto notare, fra l´altro, su Steve´s Mirror della cantante Gianna Montecalvo dedicato al grande sassofonista soprano americano. Ora è lui a prendere la palla al balzo in quanto leader scegliendo di incidere con il suo trio insieme a Steve Potts ai sax alto e soprano, il fedele collaboratore di Steve Lacy nel suo storico quintetto. A parte la bella qualità dell´incisione il disco convince per la prova piuttosto matura del gruppo, completato da Pasquale Gadaleta al contrabbasso e Giacomo Mongelli alla batteria.
Le comoposizioni si dividono fra Potts e Lenoci, tranne “Bone” che è di Lacy. Che si siano divertiti a suonare insieme lo si nota pure dalla perfetta intesa collettiva su una musica che sarebbe piaciuta sicuramente al Maestro. Le esecuzioni sono esaltate dalle invenzioni di Potts e dalla sintonia con Lenoci e la ritmica. Le due versioni di “Bucket of Blood”, brano che dà il titolo all´album, contribuiscono molto alla riuscita del disco così coerente dall´inizio alla fine che meriterebbe degli spazi pure oltre confine. La maturità di Potts e della sua pronuncia al sassofono è una classe a sè stante.
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01. Mrs. Fagan
02. Processional
03. Shorts
04. Bucket of Blood (take 1)
05. Waltz for Steve Potts
06. Bone
07. Bucket of Blood (take 2)
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