La storia dello scrittore russo di origine ebrea Isaak Ėmmanuilovič Babel’ è servita al pianista Simon Nabatov a tessere il canovaccio di questa nuova incisione, intitolata secondo una delle maggiori opere di Babel, prima celebrato e poi inghiottito nel sistema di terrore staliniano, arrestato e ucciso in carcere nel 1940. Successivamente, dopo la morte di Stalin, è stato riabilitato. Dai titoli dei racconti del libro di Babel’ il pianista riesce a creare un’altra opera interessante con la stessa formazione del disco dedicato ai futuristi russi, ma qui al posto di Jaap Blonk c’è il cantante inglese Phil Minton che si diverte a declamare e gridare versi e storie contornato dal quartetto costituito oltre che dal leader e pianista dal multistrumentista Frank Gratkowski, Marcus Schmickler ai live electronics e l’americano Gerry Hemingway alla batteria. La collaborazione fra Nabatov e Minton è di vecchia data e così tutto funziona, fra la voce ed il quartetto l’interazione è perfetta, un continuo stimolarsi a vicenda per dei brani che appaiono carichi di adreanalina e ricchi di idee movimentati dalla grande prestazione dei singoli. I due dischi, quello dedicato a Gileya e questo, appaiono simili come idea di progetto, ma ben diversi nella realizzazione e nell’approccio alle composizioni. Certamente un grande Phil Minton con la sua forte personalità ha dato un’impronta speciale a questo disco, il resto è dovuto alla capacità dei protagonisti di improvvisare creando un tappeto sonoro denso e in piena sintonia con le composizioni di Nabatov.
Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno 2019
Tracklist
01. Crossing the River Zbrucz
02. The Church of Novograd
03. A Letter
04. Intermezzo 1
05. Gedali
06. The Tachanka Theory
07. My First Goose
08. Intermezzo 2
09. After the Battle
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