Carolyn Hume al pianoforte ed alle tastiere e Paul May slla batteria sono protagonisti di una serie di album per la Leo Records, qui si aggiunge anche Bernd Rest alla chitarra su Surrender. Il disco comincia con un brano molto evocativo, Horizontal Blue, dieci minuti che ipnotizzano l’ascoltatore con i ritmi della batteria ed il piano a stendere melodie mentre alle spalle un sintetizzatore disegna atmosfere misteriose. In qualche modo ricorda il mitico Chemistry di Brian Eno e Jon Hassel che apriva Fourth World Vol. 1: Possible Musics, un’opera del 1980. Qui ovviamente si avverte un’atmosfera più contemporanea, ma resta l’inquietudine dell’artista alle prese con le moltiplici influenze da altre musiche e generi che si riflettono sulla sua opera. Le melodie di Carolyn ed i ritmi o i colori della batteria di Paul May trovano un modo nuovo di disegnare spazi sonori, su Surrender anche in trio con una chitarra che ben si adatta alla visione musicale dei due, ridisegnando i sottili equilibri e le delicate filigrane evocate. Che sia il pianoforte acustico a farla da protagonista, o i sintetizzatori in sottofondo, poco sposta nel dialogo fra due musicisti che si conoscono a memoria e che ha decisamente qualcosa di ipnotizzante mentre coniuga senza problemi l’acustico e l’elettronico. Ci sono momenti grandiosi, che possono ricordare certe cose dei Popol Vuh se proprio si vuole trovare qualcosa di analogo, ispirati, originali e che fanno del disco una colonna sonora per i sogni di chi ascolta, per una volta tanto lontano dalle banalità che le radio propinano, un’oasi sonora in cui trovare ristoro.
Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno 2018
Tracklist
01. Horizontal Blue
02. Sentry
03. Surrender
04. Shadow and Dust
05. The Blacksmith and the Butcher’s Wife
06. Kill the Lights
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