La 34.ma edizione del festival Jazzdor a Strasburgo si è svolta dall’8 al 23 novembre in diversi luoghi della città francese e Offenburg, la città tedesca vicino al confine. È un festival che per tradizione sceglie di dividere i diversi eventi sul territorio cosí da permettere una fruizione della cultura per tutti gli appassionati. Fra i 27 concerti presentati al pubblico siamo stati presenti al Jazzpassage di Offenburg. La prima serata si è esibito Joachim Kühn in solo, un concerto che fa parte di un tour che ne celebra i 75 anni e che è stato chiamato “Melodic Ornette Coleman”. Kühn ha suonato insieme al famoso sassofonista americano nel 1997, un tour da cui è nato un live in Leipzig e di cui ancora ha le composizioni scritte per l’occasione. Di recente la ACT ha pubblicato un disco in piano solo con quelle composizioni, presentate ora dal vivo. Come sempre Edgar Common e Philippe Ochem (il programmatore di Jazzdor) hanno presentato la serata al numeroso pubblico fra cui erano presenti molti francesi venuti apposta da oltre confine. Il pianista tedesco ha raccolto numerosi applausi e fra un brano e l’altro ha raccontato della sua amicizia con Ornette Coleman e delle composizioni raccolte da lui nel tour del 1997. A seguire il Sand Quintet di Henry Texier al contrabbasso, il figlio Sébastien Texier al sax alto e clarinetti, Vincent Lê Quang sassofoni, Manu Codjia alla chitarra elettrica e Gautier Garrigue alla batteria. Anche qui c’era qualcosa da festeggiare, composizioni che sono state eseguite quaranta anni fa in solo sono state riarrangiate per il quintetto ed eseguite insieme ad altre più recenti. Si è subito ascoltata l’esperienza del quintetto, da tempo insieme, autore di un jazz moderno e vivace, in cui musiche modali e free hanno trovato il giusto equilibrio. Per la seconda serata del Jazzpassage vi è stato un imprevisto: il pianista tedesco Michael Wollny è rimasto in albergo a causa di un’influenza che lo ha colpito e quindi il previsto duo insieme al sassofonista soprano francese Émile Parisien è saltato. A salvare la serata è stato il quartetto di Parisien insieme a Julien Touéry piano, Ivan Gélugne contrebbasso e Julien Loutelier batteria. Fra i sassofonisti francesi è quello che negli ultimi anni ha ricevuto i maggiori riconoscimenti, il Prix Django Reinhard nel 2012 ed il „Victoires du Jazz 2014 in patria, in Germania, dove incide per la ACT, ha ricevuto l’ECHO Jazz nel 2015. La musica del quartetto ha ricevuto numerosi applausi, hanno suonato senza risparmiarsi supplendo alla mancanza di Wollny presentando una musica moderna, ricca di swing, con un piede nel passato ma con lo sguardo rivolto al futuro. Il festival è poi proseguito in Francia, dove si è concluso il 23 Novemebre con l’esibizione dei gruppi dei musicisti rumeni Alex Simu e Lucien Ban.
dic 08
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