In questo disco d’esordio di Tommaso Gambini alla chitarra elettrica e syntetizzatore il titolo è ispirato da un racconto pubblicato nel 1909 dal famoso scrittore inglese Edward Morgan Forster. I protagonisti vivono in un mondo distopico in cui una macchina controlla tutti gli aspetti della vita umana, un aspetto del racconto che Gambini collega al mondo di internet odierno. Oltre alla musica ci sono anche dei testi recitati da Vanishna Gould delle parole premonitrici di Foster ed i nomi dei protagonisti, Kuno e Vashti, diventano titoli dei brani, il secondo ed il terzo del disco. Gambini, che ormai vive a New York, coglie le atmosfere e le tendenze più moderne della big apple, sintetizzate e condensate in un disco che dice tantissimo nei trenta minuti a disposizione. Insieme al leader ci sono Manuel Schmiedel tastiere e sintetizzatore, Ben Tiberio al contrabbasso,
Adam Arruda batteria e percussioni, non mancano gli ospiti, Ban van Gelder al sax alto, Dayna Stephens al sax tenore, Jacopo Albini al clarinetto e clarinetto basso, Anggie Obin al flauto. La musica è densa di contenuti da un brano all’altro, per niente scontata, con momenti poetici in cui il pianista mostra una sensibilità insolita per quello che riesce a tirare fuori dagli strumenti elettrici a disposizione. Molto espressivo il leader, le cui note su Vashti hanno un pathos speciale. Non c’è niente che gira a vuoto in questo disco, tutte le note sono al posto giusto, insieme ad un feeling, espresso con strumenti ed atmosfere moderne, che non sempre è dato ascoltare al giorno d’oggi. Ottimi gli interventi degli ospiti, anche loro coinvolti dalle idee di Gambini. Un gran bel disco.
Genere: avanguardia
Label: Workin Produzioni
Anno 2020
Tracklist
01. The Old Machine
02. Kuno
03. Vashti
04. Second Hand Ideas
05. The New Machine
06. Anonymous
07. Tomorrow
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