Venerdì 25 novembre Fragil Vida in concerto al Beba do Samba di Roma: un coinvolgente spettacolo di maschere, musica e teatro dei musicanti di cristallo. Continua con nuovi interessanti appuntamenti il tour dell’ultimo album Giorni Sospesi (La Fabbrica/Audioglobe) che sta riscuotendo notevoli consensi di pubblico. Le incursioni teatrali con nuove stravaganti maschere, l’allegria “consapevole” dei nuovi brani e la solita grande capacità di coinvolgimento, colorano il nuovo spettacolo dei Fragil vida. Arrivano dal cuore dell’Emilia, sono sette musicanti dalle variegate esperienze musicali e dalla passione comune per la musica, il teatro e tutto ciò che è arte. Agli esordi, quasi per gioco, un solo obiettivo: unire le diverse doti artistiche e vedere cosa ne esce. Nasce un crocevia di stili, definibile come un «rock cantautorato (ma non eccessivamente rock) condito di jazz, pop, bossanova, taranta, e cos’altro ancora…», tutto rigorosamente di testa propria. Insieme danno vita ad un piccolo sogno, l’unione della musica con il teatro, un intreccio di voci che giocano tra loro, che recitano e cantano. Nascono così i Fragil Vida, gruppo musicale che da oltre dieci anni porta note e poesia in lungo e in largo nel Bel Paese (e non solo), dal profondo e originario nord fino alle punte dell’estremo sud. Armati di strumenti musicali a volte stravaganti (dall’ukulele al pentolame) in sintonia con bizzarre scenografie (dal wc alle ruote di biciclette) e accompagnati da scherzosi travestimenti artigianali, eccoli arrivare, con quel loro furgoncino ormai datato, e comparire in luoghi spesso singolari, siano piazze, palcoscenici, teatri o trulli. “Ovunque pur di far ascoltare qualcosa di genuino e puro, dicono. Puro, come i versi che il poeta Pablo Neruda dedicò alla fotografa rivoluzionaria Tina Modotti e dai quali è nato il nome del gruppo: «puro è il tuo dolce nome, pura è la tua fragile vita» (puro es tu dulce nombre, pura es tu frágil vida). E anche grazie a questa espressione rubata al poeta dell’amore, ecco il palco trasformarsi in poesia, spesso divertente ma anche molto introspettiva, seria, talvolta tragica. Sulle note coinvolgenti che prendono forma con grande spontaneità, entra in scena la parte recitante, pronta a strappare un sorriso al pubblico, dietro il quale si celano però parole impegnate e profonde.
Con l’uscita del loro quinto e ultimo lavoro dal nome Giorni sospesi, i Fragil Vida, dopo aver esplorato e cantato i mondi dell’allegra gioventù e dell’amore profondo, si soffermano sul beneficio del dubbio, inteso anche come cambiamento di punti di vista. Un album particolare già al primo sguardo, grazie al packaging creato interamente a mano con solo materiale di recupero: tasche (di jeans, camicie, vestaglie, borse ecc…) adornate da bottoni, nastri, fiocchi e spillette tutto di seconda mano e destinato, in altro modo, alla pattumiera. “Non tanto per spirito ecologista», sostengono «ma quanto per rendere prezioso un oggetto che sta sempre più perdendo valore, oltre che voler creare qualcosa di palpabile e accarezzabile. Infine, l’unicità del cd, essendo ogni tasca diversa dall’altra“.
nov 23
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