Ecco un bel quartetto americano che oltre a suonare ci regala un paio di riflessioni interessanti sul mondo della musica moderna nelle note di copertina. Oggi che non si fa altro che scaricare dal web tutto appare come una specie di rumore di sottofondo e si perde il significato reale sullo sforzo creativo di chi incide qualcosa. Il loro disco merita di venire a galla per le idee riversatevi unendo mainstream e funky, fusion e soul, tutto con eleganza e bravura esecutiva. Sono quasi settanta minuti e ci si lascia andare volentieri ad ascoltarli senza interruzioni. Gli interventi di Peter Brainin al sax tenore ed al soprano sono molto rigorosi e precisi, al flauto su Into the Night suona anche molto bene dando l´idea di una atmosfera notturna. Gli altri partecipanti al quartetto sono Noah Haidu al pianoforte ed alle tastiere elettriche, Marcus McLaurine al basso elettrico ed al contrabbasso ed il veterano Steve Johns alla batteria. Un quartetto da ascoltare con attenzione che sa essere coinvolgente in ogni momento del loro percorso, siano che vadano su atmosfere elettriche che su altre più legate alla tradizione.
Il brano d´apertura, che dà il titolo al disco, è un bell´esempio di funky, fatto con piglio moderno durante l´esecuzione, con cambi degli strumenti da quelli elettrici a quelli acustici. Bello a seguire è il famoso standard End of a Love Affair, con un arrangiamento originale e poi Mingus, con atmosfere notturne o Castles Made of Sand di Jimi Hendrix, eseguito in modo travolgente immettendovi qualcosa di proprio, insomma un brano che sembra provenire dal jazz e per una volta
tanto reso più frizzante dagli strumenti elettrici. Non mancano dei brani radicati nella tradizione, ad esempio One for Op, che contribuiscono alla riuscita di un disco, eseguiti perfettamente. Si chiude con Gift Within, in cui il piano elettrico una volta tanto più che dare l´idea di una fusion a tutto spiano si lascia sedurre da fraseggi bop.
Label: Talking Drum Records
Anno: 2011
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