Per questa nuova incisione il pianista e compositore di origine russa Simon Nabatov ritorna a confrontarsi con gli scrittori della sua patria, dopo Joseph Brodsky, Mickhail Bulgakov, Gileya Group e Isaac Babel arriva questa dedica all’opera di Danil Kharms, il cui vero nome era Danil Ivanovich Yuvachov. Kharms, il nome d’arte dello scrittore, è un gioco di parole, fra harms (danno) e charms. Un personaggio che ha lasciato una profonda traccia nella letteratura russa, un dandy che ha subito la fame e la persecuzione di un regime cui anche i suoi racconti per bambini sembravano degni di censura. I suoi versi sono qui cantati/recitati da Phil Minton, in alcuni si racconta una quotidianità che durante la guerra assumeva purtroppo realtà, come su Hunger, fame, descritta in modo molto preciso dai versi, accompagnati dalla musica free che Nabatov sa così bene organizzare. Insieme al pianista ci sono Matthias Schubert al sax tenore, Wolter Wierbos al trombone e Jim Black alla batteria e live electronics. Nabatov riesce nell’impresa di entrare in un mondo fatto di allusioni e cambi d’umore creando un nesso con la sua opera, pur se nella traduzione in inglese. Ormai la postuma fama non serve più ad un personaggio che ha sofferto la fame e la persecuzione, ma dimostra ancora una volta come l’opinione dei dittatori non sia l’unica giusta. Il gruppo intorno a Nabatov è ben oliato e contribuisce alla riuscita di un disco che si ascolta volentieri.
Genere: avanguardia
Label: Leo Records
Anno 2022
Tracklist
01. Pursuing
02. Scratching Song
03. A Man Left his House
04. Interlude 1
05. Hunger
06. Falling into Fifth
07. Nonsense
08. Petrakov
09. 7or 8
10. Watchman
11.Interlude 2
12. I Don’t Like Children
Commenti Recenti