Benvenuti nel mondo di Lewis Floyd Henry, un tizio che qualche anno fa potevate trovare seduto agli angoli spigolosi di Brick Lane od immerso nella nebbia di South Bank mentre si dava da fare allietando i passanti con la sua chitarra, il suo piccolo amplificatore ed una batteria a pedale che provvedeva a suonare lui stesso. Se cercate una migliore definizione di one man band (l’individualismo contemporaneo esonda a più riprese anche nella musica) non potevate trovarla che qui. Adesso questo simpatico ragazzone lo troverete nella stessa posizione, seduto nello stesso angolo, con gli stessi strumenti e la stessa voglia di suonarle a tutti quelli che passano dalle sue parti, sulla copertina del suo disco d’esordio, pubblicato per la Adjust Records. Prodotto da Ferg Peterkin (Graham Coxon, The Horrors, Foals e Depeche Mode tra le sue più importanti collaborazioni) One man & his 30w pram si inserisce nel grande solco della tradizione di one man band che qui a Roma si possono spesso osservare dalle parti del Sinister Noise. Ed è mirabile vedere in che modo l’opera di una sola persona riesce ad arrivare con stile personale a raggiungere una sintesi tra le grandi tradizioni musicali americane, fondendo blues, rock e folk e qualche spruzzatina di soul qua e là che non guasta mai (la vastità di respiro di Guardian Angels non lascia dubbi al riguardo). E’come se Ben Harper desse di matto abbandonando gli Innocent Criminals e decidendo di fare tutto da solo, mettendo in camera un poster gigante di Jon Spencer. L’approccio tipicamente lo-fi è evidente dagli strumenti utilizzati durante la registrazione, ma sorprende la varietà di suoni che sono contenuti nell’album. Nella carrozzella da 30 watt spinta da Lewis potete trovare suoni che pizzicano piacevolmente la corda della psichedelia, come nella mirabile Sentimental Values od adagiandosi placidamente su Magic Carpet , oppure virano verso l’elettrico come in The Devil’s Workin’ dove il nostro Lewis prova ad alzare un po’ i toni con risultati tutt’altro che disprezzabili. Il tono giocoso della composizione rasente i confini della realtà in Went to a Party, dove allunga le sue braccia metalliche l’ispettore Gadget (!). Tuttavia è nell’immersione folk-blues che Lewis riesce meglio: ascoltare le sferzate di Rickety Ol’ Roller Coaster e di Good News (vagamente hendrixiana, una influenza alla quale Lewis dichiara esplicitamente di ispirarsi) significa farsi trascinare dal flusso di quel delta blues irrefrenabile che sfocia nella Louisiana, ma che all’improvviso trova sfogo tra le sponde del Tamigi. Tra gli angoli di quella Londra dove un tizio, agli albori dell’epoca della crisi, si fermava a suonare agli angoli delle strade facendosi chiamare The Siamese Conjoined Twin One-Man Band Extravaganza…
Label: Adjust records
Anno: 2011
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