Arrangiamenti strampalati, accordi dissonanti, hype stravagante ed ariosità fumettistica furono gli elementi portanti di quel piccolo ciclone musicale che, nel 2006, impersonato da un’allora pressoché sconosciuta artista chiamata Beatrice Antolini, stravolse, con la sua irruenza fiabesca, un panorama musicale indipendente – alternativo reso sterile dalle defezioni temporanee dei suoi più illustri rappresentanti (chi in trasferta in America, chi in studio, chi semplicemente perso in azione).
Due soli anni di distanza dal precedente Big Saloon, numerose collaborazioni eccellenti (Baustelle e Jennifer Gentle, in primis) ed ecco la percezione che molte cose non siano semplicemente cambiate – vuoi per successo, realizzazione e beneplacito giornalistico –, nella piccola principessina marchigiana, quanto maturate : il caleidoscopio colorato di fulminante acidità del lavoro di debutto viene qui sfrangiato in tanti piccoli particolari di colore vivo ed impressi sopra una personalissima tela pentagrammata di vertiginosa ripidità.
Letali frammenti d’immaginazione capaci di far convivere, quasi fossero identiche esternazioni della stessa inquietudine di spirito, l’oscurità supersonica e spettrale di un incubo notturno con l’inestricabile lucentezza dei cartoni animati disneyani.
A Due è l’altra faccia della Luna, la metà più intima e cupa della surreale atmosfera da Titty Twister cantata in Big Saloon, la sua esatta continuazione in una dimensione dove le note non cercano di imitare sé stesse, dove non c’è ripetizione autocelebrativa di temi ed impostazioni, quanto la sana volontà di spingersi verso quella sottile linea di confine tra contaminazione ed isteria, tra sperimentazioni nevrotiche e liquidità psichedelica.
Il ragtime à la Scott Joplin dell’esordio viene abbandonato in funzione di un approccio stilistico che della classica forma – canzone si limita a mantenere solo l’impianto narrativo, decostruendo a tal punto la metrica compositiva degli undici brani proposti in questo lavoro da creare la splendida illusione dell’aver ascoltato non singole canzoni archiviabili indipendentemente l’una dall’altra, quanto un intero flusso emotivo d’acrobazie sonore.
Vaudeville (Pop Goes To Saint Peter), acid rock, burlesque, baccanali ritmici conditi da sfumature tribali (Taiga), tango (Morbidalga), pianoforti ansiogeni (A New Room For A Quiet Life) ed ancora pop, sensualità (Modern Lover), sintetizzatori Moog, Rhodes Mark II targati 1973, trumpettes rubate a Broadway : questo è l’universo elettrico di Beatrice Antolini.
Un’originalità tale di cui bisognerebbe esser fieri.
Tracklist:
1. New Manner
2. Funky Show
3. Morbidalga
4. A New Room For A Quiet Life
5. Modern Lover
6. Clear My Eyes
7. Pop Goes To Saint Peter
8. Sugarise
9. Secret Cassette
10. Double J
11. Taiga
Anno: 2008
Genere: Psichedelia
Prodotto: Italia
Etichetta: Urtovox/Audioglobe
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