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nov 30

Björk + Dirty Projectors – Mount Wittenberg Orca

Si apre come un film di David Lynch Mount Wittenberg Orca, album realizzato insieme dall’algida Björk e dai Dirty Projectors. L’incubazione delle voci stranianti ed alienanti di Ocean sarà una costante di questo lavoro, realizzato nel 2010 in formato digitale, e che solo quest’anno vede la luce su formato fisico grazie all’interessamento della Domino Records. 7 tracce che girano tra ambient pop e voglia di sperimentazione, costanti fisse sia per l’artista islandese che per il gruppo americano. Costanti a cui entrambi ci hanno abituato nella loro carriera, ma, in questo specifico caso, il tutto è destinato ad un fine più nobile. L’album è stato infatti preparato per fini caritatevoli ed i proventi destinati alla National Geographic Society, al fine di creare aree marine protette internazionali. Per sconfiggere lo spauracchio del momento in cui il mondo collasserà su sé stesso. Guarda caso When the world comes to an end e Beautiful Mother oltre ad avere i titoli più significativi al riguardo, sono anche i pezzi meglio riusciti, in cui in totale assenza di ritmo, l’intreccio delle voci femminili offre la massima resa, rimandando alla dolcezza ed alla fragilità di Madre Terra. Le sperimentazioni vocali continuano all’interno del disco con spunti interessanti, ma ad offrire le emozioni più intense sembra essere addirittura No embrace cantata alla perfezione da David Longstreth, con un mood che fa tanto Massive Attack, ma con gli accenti spostati sul pop. Che poi può essere anche un modo per definire l’album, giocando fanciullescamente con le parole e scoprendo con meraviglia il termine trip pop. Il finale è affidato alla depressurizzazione di All we are, che scivola lentamente verso l’oblio al quale l’umanità si sta avvicinando sempre più velocemente.

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