Nella discografia del sassofonista brasiliano questa incisione, che risale al 1999, occupa un posto particolare per l´insolito quartetto, con un violoncellista che qui è Tomas Ulrich, strumento che ha studiato prima di cominciare con il sax tenore. A completare il gruppo Dominic Duval al contrabbasso e Jay Rosen alla batteria.
Il confronto con un altro quartetto simile come formazione e scelta stilistica, quello di Gato Barbieri per la ESP negli anni sessanta, trova poche convergenze. La scelta free, certo, la forza espressiva del sassofono, ma poi ci si ferma per l´abilità di Ivo nello strutturare l´improvvisazione, nel guidare il gruppo anche nei momenti più caotici dando una precisa direzione a quello che succede in studio.
La session scorre con forza, sincera, una di quelle esperienze sonore che non si dimenticano. Il sassofono ha dei momenti di lirismo, di dolcezza che alterna ad altri in cui l´ancia comincia a fischiare trovando un punto di contatto con gli stridii delle corde del violoncello, in cui tutto si incendia e la musica diventa un impatto sonoro che coinvolge l´ascoltatore richiedendone l´attenzione. Non ci sono vie di mezzo di fronte a tanta espressività.
Il sassofono del leader è una cosa a sè stante, un lottatore ed un poeta, uno strumento che può cambiare il modo di comunicare da un momento all´altro. Sul brano finale lo smonta utilizzando la parte con l´ancia su un trombone. Un in contesto “free” è normale che si prenda la sua libertà artistica!
Il titolo del disco è dedicato all´amico del sassofonista Jose Sieiro, che lo ha sempre spinto a continuare la strada intrapresa musicalmente.
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Tracklist
01. Sieiro
02. Rush Hour
03. Santana
04. Arcos
05. The Link
06. The Vermicello
07. Assimptotica
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