Trascendenze ed ascetismi hanno luogo altrove, il secondo disco frutto del sodalizio tra Cristopher Owens e Matt Fishbeck è peccare e santificarne la ragione, oltre che un giro con frequenti stop e ripartenze in un ipotetico continuum del rock, indie o mainstream che sia. Romba e occhieggia peccaminosa Honey Bunny tra mille lustrini glam, Alex ci trasporta agli anni 90, mentre d’un colpo Die non si vergogna di mostrare muscoli da puro e abrasivo hard rock. E’ con Saying I Love you (tra Here Comes The Sun e Cat Stevens) che la creatività profusa dai due s’impenna e si libera da ogni briglia inibitoria. Da lì in poi,infatti, si susseguono slavine di tastiere, riff, bridge capaci di sciogliere anche i cuori più coriacei, reinvenzioni melodiche che se ne fregano delle mode e si ergono su basi di emotività mista al desiderio di esplorare a proprio modo gli anfratti della forma canzone. L’hammond e l’intreccio di arpeggi di My Ma rimandano ad un riuscito clash tra zio Neil Young e languide melodie anni 50, Vomit (non sfigurerebbe per nulla in The Bends o Ok Computer) si presenta mesta per esplodere in un disperato “Lookin’ for love”, seguito da un nerboruto assolo in odore di brit pop di qualità e finale soul, mentre Just A Song spinge il tenore del disco verso un’affascinante magniloquenza a base di tessiture d’archi, fiati e arrangiamenti elaborati il cui culmine è la splendida Forgiveness, epicentro emozionale di tutto Father, Son, Holy Ghost. Nel frattempo il power pop a base di Big Star di Magic, la gigioneria tra doo woop e White Album di Love Like A River e l’intima delicatezza di Jamie Marie certificano che le ragazze sono diventate donne.
Label: Pias/Self
Anno: 2011
Myspace
Tracklist
01.Honey Bunny
02.Alex
03.Die
04.Saying I Love You
05.My Ma
06.Vomit
07.Just a Song
08.Magic
09.Forgiveness
10.Love Like a River
11.Jamie Marie
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