Matthew Mondanile/Ducktails è uno degli esponenti migliori della torrentizia, e spesso poco incisiva, invasione hypnagogica. In realtà, dentro categorie come glo-fi o shitgaze ci finiscono dischi e artisti che – aldilà di un comune guardare “al passato”, magari non vissuto - non appartengono agli stessi mondi sonori e, quindi, è un bene che, in fondo, tutto ciò abbia permesso a persone come Matthew o Ariel Pink, o al giro Not Not Fun e Sacred Bones di “svettare” anche oltre le previsioni. In questo caso, il progetto Real Estate vede Mr. Mondanile declinare i suoi ghirigori rustico/psichedelici in chiave pop, tra garage e power pop da nuovo millennio, assieme a Martin Courtnet dei Titus Andronicus, Etienne Duguay e Alex Bleeker. Il debutto omonimo, a dispetto di dubbi e riserve, si è rivelato una delle migliore uscite Woodsist del 2009 e ora, Days, è il debutto su Domino, casa discografica che dovrebbe garantire (ed in effetti è così) al gruppo una maggiore diffusione. Forse in virtù di questo, la direzione musicale scelta è all’insegna di un “more of the same” che non riesce a ricatturare le fresche intuizioni del debutto, né la stessa svaccata vitalità. La parola “novità” non la si poteva spendere neanche per il primo disco in realtà, ma nel caso di Days, limati pure i pochi spigoli di un suono a base di chitarre a groviera, jingle jangle e una chiave compositiva posta in quel regno di nessuno tra lo-fi e mainstream, restano intatti piacevolezza di fondo e il calore da tramonto di un giorno d’inizio autunno (Green Aisles e Out Of Tune si possono solo amare) il tutto teso però a formalizzare una maggiore coesione tra ogni pezzo, scontando, inevitabile, una sorta di monotonia che lascia troppo amaro in bocca se con il debutto era stato amore a primo ascolto.
Label: Domino/Self
Anno: 2011
Tracklist
01.Easy
02.Green Aisles
03.It’s Real
04.Kinder Blumen
05.Out Of Tune
06.Municipality
07.Wonder Years
08.Three Blocks
09.Younger Than Yesterday
10.All The Same
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