Helena Espval, Willie Lane, Chris Forsyth, Steve Gunn, Mary Lattimore (sua la soffice arpa in Song For The Next Summer), lo squadrone di ospiti illustri è inevitabile se c’è da sostenere la carriera solista di Meg Baird. Voce dei meravigliosi Espers e con loro protagonista dei momenti scintillanti dei fuochi d’artificio psych/folk di qualche anno fa – di cui ora riusciamo purtroppo a scorgere solo lo sbiadire delle luci, proprio come la fine di uno spettacolo pirotecnico – Seasons On Earth è ulteriore conferma della caratura immensa di Meg, di quanto quel tipo di folk (e anche il nuovo disco dei Charalambides è qui per dimostrarlo) sia stato animato da protagonisti veri, toccati dal fuoco artistico della torcia dei mistici, sempre capaci di imbastire arazzi di purezza acustica ed eterea meraviglia, anche quando si tratta di rendere proprie le composizioni altrui, in questo caso Beatles And The Stones degli House Of Love e Friends del duo Mark/Almond, impreziosite dalla visione di musicalità totale di Meg. Fiato mozzato con il trio iniziale Babyon, Stars Climb Up The Vine e Share (arpeggi e fingerpicking da magia della creazione) e già ci si ritrova in altri mondi, in altri sogni che inglobano i propri, cullati da venti acustici e da una voce (e una scrittura) che non ha proprio nulla da invidiare a Joni Mitchell, Vasthi Bunyan o Anne Briggs. Non soffre di cadute di tono Seasons Of Earth, lascia respirare (Even Rain, di cui sarebbe orgoglioso Nick Drake ) e assesta in continuazione morbide stilettate al cuore che dilatano l’anima e la mettono in comunicazione con ciò che di astrale c’è in noi anche se non vi si crede. Estatico e sollievo per i mali di questi tempi di nebbie oscure.
Label: Wichita/Self
Anno: 2011
Tracklist
01.Babyon
02.Stars Climb Up The Vine
03.Share
04.Even Rain
05.Friends
06.Beatles And The Stones
07.The Finder
08.The Land Turned Over
09.Stream
10.Song For Next Summer
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