Le festività natalizie non sono solo regali, grosso stress per le vie cittadine e temperature basse. Sono anche una festa religiosa, in cui siamo tutti più buoni e ci vogliamo bene come se fossimo santi. A proposito dei santi, io li ho sempre distinti in due categorie: quelli che bevono sotto i ponti di Parigi, e su cui fioriscono leggende magnifiche; e quelli che non riesci proprio a riconoscere quando li incontri, se non con l’ausilio di una guida. Con un solo santo invece i Jarman hanno scelto una terza via e ci hanno prodotto un bell’EP. Quattro tracce di puro post rock per questa band capitolina, registrate all’Hombre Lobo Studio di Roma e con la copertina disegnata da Luca Zarattini dei Modotti. Inoltre Bioluminescence of the deep sea creatures pare sia finita anche su La7 per la sigla di L’altra metà del Crimine. Per un santo la forma conta quasi quanto la sostanza: e la sostanza dell’EP è veramente notevole, con la precisa ritmica di Alessandro Palermo (batteria) e Alessia Casonato (basso) ed i vorticosi intrecci di chitarra di Federico Vignali ed Alessandro Giordani. Il tutto suonato in modo esclusivamente strumentale, rendendo molto vicina la composizione di pezzi come The Saint who taught mussels being wiser (veramente notevole la coda finale) a quelli di gente tipo i Captain Quentin, con strutture sostanzialmente più regolari. Tra i numi tutelari del gruppo, formatosi due anni fa, vengono citati anche Pelican e Motorpsycho. Ma, come spesso accade, poi la vita non ti fa fare mai quello che vuoi. A meno di non disporre di poteri miracolosi. Non sappiamo se i Jarman li abbiano o meno, ma loro, nel frattempo, si stanno costruendo la loro strada verso la salvezza.
Label: Blackrock Records
Anno: 2010
Tracklist
- Kubrick in September
- The Saint Who Taught Mussels Being Wiser
- Bioluminescence of The Deep Sea Creatures
- The Scene of Exclusion & The Obscene of Inclusion
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