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dic 27

Teatro Coppola, bene comune

In occasione del prossimo tour siciliano gli A Toys Orchestra condividono, solidarizzano e partecipano all’occupazione del teatro Coppola di Catania, incontrando il pomeriggio del 6 Gennaio il teatro occupato per un contributo. Il Teatro Coppola è un bene comune: un luogo negato alla cittadinanza da più di cinquant’anni, simbolo dell’assenza di politiche di sviluppo culturale e di riqualificazione perpetrata ai danni dei cittadini, a Catania come nel resto del Sud, da tutte le parti politiche senza distinzione alcuna.  I lavoratori dello spettacolo impegnati a restituire il Coppola alla città si pongono fuori da ogni logica di partito o gruppo politico con la pratica dell’azione diretta e dell’autogestione. Vogliamo dimostrare che anche, e soprattutto, all’esterno delle pratiche istituzionali convenzionali, senza meccanismi di appoggio politico, delega o rappresentanza, si possono costruire percorsi virtuosi di riappropriazione degli spazi cittadini. Dietro ognuna delle individualità presenti al Coppola in questi giorni ci sono storie politiche e civili diverse, talvolta opposte, ma non per questo contrarie: abbiamo accantonato ogni forma di settarismo in favore del lavoro comune, diretto e mirato alla restituzione pratica di un bene comune alla cittadinanza. Le nostre storie di artisti e militanti sono il nostro bagaglio culturale, non un dogma politico da osservare rigidamente: il Teatro Coppola è difatti un laboratorio di sperimentazione sociale e politica alternativo alle logiche storiche di occupazione e autogestione, proprio perché lontano da qualunque appartenenza e perché partecipato attivamente e direttamente dai cittadini e dai lavoratori dello spettacolo siciliani; la nostra idea di cantiere aperto vuole includere ognuna delle parti in causa nel percorso di riappropriazione della gestione delle nostre città partendo dalla cultura e dall’arte e sconfinando nella ricostruzione di percorsi alternativi alla delega e alla passività.
Invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare direttamente alla ricostruzione di uno spazio che le appartiene, per farne insieme il simbolo di una nuova storia della partecipazione e dell’impegno civile.

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