Fra i tanti album, tutti di gran qualità, del sassofonista tenore brasiliano Ivo Perelman, c´è questo The Ventriloquist in cui si confronta con un altro fiato. A fargli da spalla è il francese Louis Sclavis, al clarinetto basso ed al soprano. In un disco in cui le geometrie delle formazioni cambiano da un brano all´altro ci sono ancora la pianista Christine Wodraska, Paul Rogers al contrabbasso e Ramon Lopez alla batteria. L´apertura di Iambic Search è un dialogo sospeso fra Perelman e Sclavis al clarinetto basso, un tastarsi con discrezione generando una forte tensione che lentamente aumenta con il trascorrere del brano grazie anche all´intenso lavoro della sezione ritmica, specialmente il
batterista con i suo ritmi spezzati. Gli squittii del sax tenore e del sax soprano di Sclavis si intessono in un forte corpo a corpo verso il finale di Meliphobia, un brano che sicuramente si può usare per spiegare all´ignaro ascoltatore cos´è
l´estetica del free jazz. Su 500 entra in scena il pianoforte, suonato per lo più cercando al suo interno una dimensione per stimolare il dialogo in quartetto, la stessa formazione che si ritrova su Fish Brothers in una situazione piú convenzionale. A chiudere Place des Vosges insieme al clarinetto basso di Sclavis e The Ventriloquist, in cui il pianoforte di Christine Wodraska acquista accenti tayloriani e le atmosfere si incendiano di nuovo. È un disco che merita il riascolto, fra i più interessanti di Perelman per la bella sintonia fra i due fiati che su un terreno strutturato con parsimonia intessono delle polifonie molto vivaci senza perdere nulla della libertà intrinseca al genere musicale affrontato.
Label: Leo Records
Anno: 2002
Tracklist
01. Iambinc Search
02. Meliphobia
03. 500
04. Fisch Brothers
05. Place des Vosges
06. The Ventriloquist
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