Un paio di anni, un ep indie (My Music And I), ben due dischi tra 2008 e 2010, Alas, I Cannot Swim che le vale un Mercury Prize e I Speak Because I Can, capace di renderla vincitrice nella categoria come “migliore artista esordiente britannica” ai Brit Awards. Premi e riconoscimenti che si devono in parte agli ambienti mainsteam in cui ha esordito Laura, ma che non devono inficiare la considerazione riguardo la sua musica, data la sua assoluta validità. Anche con A Creature I Don’t Know, il campo di riferimento è il folk non affetto da problemi di pendenze temporali di Pentangle e Fairport Convention, con quel tocco di modernità che avvicina certi pezzi (già con The Muse, pezzo d’apertura) al territorio dominato da mostri sacri come Ani Di Franco. Aldilà di riconoscimenti e classificazioni di sorta però, il songwriting di Laura è sicuro e magico, versatile e capace di donare ai pezzi inflessioni cantautorali che risolvono in soluzioni sia personali, sia ascrivibili ancora una volta a qualcosa di ancestrale e femminile (senza che tale affermazione sia considerata sessista in alcun modo) il cui esempio più vicino è il recente splendido disco di Jolie Holland. Ciò che rende il tutto ancora più interessante poi, è la forza che trasuda da ogni arrangiamento trama melodica, importante indicatore per un talento che, se riesce a svincolarsi del tutto da connotazioni di genere, pur rimanendo nell’ambito folk, può sbocciare violento e intenso tale da stupire alla grande. La Newsom è avvisata.
Label: V2/Cooperative Music
Anno: 2011
Tracklist
01.The Muse
02.I Was Just A Card
03.Don’t Ask Me Why
04.Salinas
05.The Beast
06.Night After Night
07.My Friends
08.Rest In The Bed Of My Bones
09.Sophia
10.All My Range
Commenti Recenti